All’uomo il tribunale sammarinese ha sequestrato un milione di euro. Per lo stesso reato è indagata anche L. S., moglie dell’ex manager del gruppo Ferruzzi di Ravenna, Lorenzo Panzavolta. La Ferruzzi spa era un gruppo agroalimentare italiano fondato da Serafino Ferruzzi, a Ravenna, nel 1948, salì alla ribalta delle cronache negli anni ottanta quando diventò azionista di maggioranza della Montedison.
Alla donna sono stati congelati su conto corrente tredici milioni di euro. Denari che secondo gli inquirenti sammarinesi sarebbero del marito. E di provenienza illecita. Nello specifico deriverebbero da affari portati avanti con il consenso di ambienti siciliani tramite l’acquisizione di aziende nel ramo calcestruzzi dalla famiglia Buscemi.
Grazie a questo molti appalti in Sicilia verranno affidati a ditte gravitanti attorno alla galassia Feruzzi.
Panzavolta salì sul Monte per lavare il denaro sporco avvalendosi del commercialista sammarinese e della moglie come prestanome.
Non solo. L’uomo acquisì anche appalti sul Titano. Il tutto coinvolgendo una ditta sammarinese nel settore calcestruzzi e costruendo palazzi, parcheggi, il tribunale dei Tavolucci, la Cartiera Ciacci.
Uno dei soci sammarinesi per garantire la prelazione sugli appalti aveva il compito di distribuire tangenti sia alla maggioranza che all’opposizione dell’epoca.
Panzavolta nel 1995 è stato oggetto di una rogatoria a San Marino per falso in bilancio e occultamento di quindici miliardi di lire.
La magistratura sammarinese sta indagando su un flusso di denaro transitato sul Titano tramite Panzavolta di circa venticinque milioni di euro. Ma è stata aperta anche un’indagine sul coinvolgimento dei politici del Titano.
Marco Bollini, La Tribuna