«UNA VITTORIA importante, ci abbiamo creduto, ho visto carattere e cuore anche se eravamo avvantaggiati col Sassuolo in dieci. Il gol l’abbiamo subìto sull’unico tiro. E adesso sotto col Chievo». Sinisa Mihajlovic allevia l’artrosi cervicale della sua collottola: il Milan è venuto capo di un Sassuolo – in dieci per 60’ – dopo avere molto sofferto: rigore di Bacca previa espulsione del portiere Consigli, pareggio di Berardi da fermo di punizione, salvifica testa di Luiz Adriano nel finale. Tre punti balsamici al cospetto del Grande Capo, venuto a San Siro a marcare a uomo i suoi scavezzacollo. Impagabile Silvio Berlusconi negli spogliatoi, prima della partita, appoggiato a un muro e silente, quasi in inedito – per Lui – secondo piano, masticando una ventina di gomme tutte insieme sul lavoro del suo dentista. Per mezza partita San Siro, precipue la Curva Sud, che ha tappezzato i gradoni con la sua lenzuolata contestazione, ha prodotto un tifo tiepido e non esente da fischi. Salvo poi riscaldare il fornello nei minuti in cui il Milan si è scapicollato all’attacco con il kriss tra i denti. «Berlusconi ha dato una grande carica» certifica Mihajlovic, che corrobora la fiducia reiteratagli dal Sinedrio rossonero con l’amaro pimento della riserva. Non a caso prima della partita Adriano Galliani aveva sottlineato quanto il destino di una panca si leghi alla prosa dei risultati. A torta finita l’ad campale, sempre nel mirino della Curva, che giacobina chiede la sua testa, ha anche lui tirato un sospiro: «Contavano i tre punti. Anche col Chievo, mercoledì, dobbiamo far fruttare il fattore campo». E l’uomo del sollievo, Luiz Adriano, già prende la bùccina: «Oggi la squadra aveva un bello spirito. Vogliamo continuare così». Salvo complicazioni.
Resto del Carlino