
Trentaquattro razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele, di questi 25 sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissili e cinque sono caduti in territorio israeliano. Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che dei rimanenti 4 si deve ancora individuare la localizzazione.
L’agenzia ufficiale libanese ha poi riferito di bombardamenti da parte dell’artiglieria israeliana dopo il lancio dei razzi, ma l’esercito israeliano ha sostenuto che Israele non ha risposto in Libano dopo il lancio di razzi verso lo Stato ebraico. Il portavoce militare ha aggiunto che la responsabilità del lancio di razzi dal Libano è di fazioni palestinesi legate ad Hamas. L’esercito sta indagando se ci sia un coinvolgimento
dell’Iran e in ogni caso ritiene il Libano responsabile per quello che avviene dal suo territorio.
Il portavoce militare ha inoltre riferito che colpi di mortaio sono stati lanciati verso Metulla, località israeliana dell’Alta Galilea. Ed ha aggiunto che, dopo ricerche sul terreno, sono stati trovati i loro frammenti. Non si ha notizia di vittime o danni, ma la popolazione di Metulla ha avuto ordine di entrare nei rifugi o nelle stanze protette delle loro abitazioni.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha condannato gli attacchi missilistici dal Libano verso Israele, chiedendo “a tutti gli attori di esercitare la massima moderazione”. Lo ha detto il suo portavoce, Stephane Dujarric che ha poi insistito sulla necessità “di evitare qualsiasi azione unilaterale che possa portare a un’ulteriore escalation della situazione”.
“Condanniamo il lancio di razzi dal Libano e da Gaza”, ha sottolineato parlando con i media il portavoce del dipartimento di Stato americano, Vedant Patel. “Il nostro impegno per la sicurezza di Israele è ferreo e riconosciamo il legittimo diritto di Israele a difendersi da ogni forma di aggressione”, ha aggiunto.
Dietro i razzi lanciati dal sud del Libano ci sono “fazioni palestinesi legate a Hamas”. Lo sostengono fonti della sicurezza israeliana citate dai media al termine di una riunione di sicurezza al ministero della Difesa con il ministro Yoav Gallant. Analisti hanno anche sostenuto tuttavia che un attacco di tale ampiezza non avrebbe potuto essere realizzato senza un assenso di Hezbollah.
La missione Onu (Unifil) nel sud del Libano, di cui fanno parte un migliaio di militari italiani, ha definito “molto serio” l’inasprimento della violenza tra Israele e Libano nelle ultime ore sullo sfondo delle tensioni a Gerusalemme e Gaza. In un comunicato di Unifil citato dai media di Beirut si afferma che il comandante in capo della missione Onu, il generale Aroldo Lazaro, è in stretto contatto con le autorità di Libano e Israele. “La situazione è estremamente seria e Unifil invita alla calma e a evitare l’escalation”.
Dopo l’attacco missilistico dal Libano verso Israele, i militari italiani della missione Onu di Unifil sono entrati al riparo nei bunker delle proprie basi. La procedura, a quanto si apprende, sarebbe avvenuta su disposizione delle autorità militari del Comando di Unifil. Anche le truppe che in quel momento facevano pattugliamento sono riparate nella prima base utile a loro disposizione.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte