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EMIR KUSTURICA, L’ANGELO RIBELLE (LA NAVE DI TESEO, PP 176, EURO 20). Il Premio Nobel Peter Handke, la libertà di espressione e dell’arte. Sono i tre pilastri de ‘L’ angelo ribelle’, primo romanzo di Emir Kusturica, regista di culto, musicista e sceneggiatore, che arriva in libreria l’1 marzo per La nave di Teseo nella traduzione di Alice Parmeggiani.
Filo conduttore del racconto è la figura del falco, che accompagna la vita dell’autore nei momenti importanti e che, nella traduzione della sua gente, è portatore di un destino felice e lava via la sfortuna.
Il romanzo si apre con Handke a Stoccolma per ricevere il Premio Nobel per la Letteratura, tra molte polemiche. Con lui, un gruppo di amici, tra cui Emir Kusturica. La narrazione si muove nel tempo e nello spazio, da Stoccolma alla Serbia, alla Spagna, al Kossovo e oscilla tra racconto autobiografico e invenzione.
Ne emerge un libro politicamente scorretto, un romanzo in difesa dell’amico Peter Handke nel quale Kusturica riconosce le qualità del grande scrittore e artista ma, soprattutto, quelle dell’uomo buono, pronto a sacrificarsi per i più deboli e a mettere a rischio la sua carriera pur di rimanere fedele ai suoi principi.
“Il popolo che scrive le poesie su come parlano le stelle, merita una migliore posizione nella storia” dice Kusturica.
Leone d’oro a Venezia con “Ti ricordi di Dolly Bell?”, Leone d’argento sempre a Venezia con “Gatto nero, gatto bianco”, Palma d’oro a Cannes con “Papà è in viaggio d’affari” e “Underground”, Gran Premio della regia a Cannes con “Il tempo dei gitani” Kusturica è autore di tre libri: “L’angelo ribelle” è il primo romanzo dopo l’autobiografia “Dove sono in questa storia” e la raccolta di racconti “Lungo la Via Lattea”. (ANSA).
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