L’anno d’oro di Marracash in un libro fotografico

MARRACASH ATTRAVERSO LE FOTOGRAFIE DI ANDREA BIANCHERA IO, LORO, GLI ALTRI, (RIZZOLI, PP. 290, 30 EURO)

Un anno da incorniciare, il 2022, per Marracash. Dopo un decennio di successi e traguardi raggiunti e superati, il rapper in questo anno che sta per chiudersi ha visto la sua consacrazione: palazzetti sold out per un tour che ha contato 250mila presenze, due album che hanno macinato 10 certificazioni platino – 4 per “Noi, Loro, Gli Altri” e 6 per “Persona” – e 1.7 miliardi di stream e sono rimasti in testa per mesi alle classifiche, e ciliegina sulla torta – forse quella più inattesa di tutte – il Premio Tenco per il miglior disco con “Noi, Loro, Gli Altri”.
    Vent’anni di carriera, durante i quali Marra è cresciuto, maturato, diventato un artista completo. Riconosciuto come uno dei più importanti della scena musicale italiana.
    Per coronare tutto questo, Fabio (questo il suo nome all’anagrafe) si è “regalato” anche un libro fotografico, con il quale il fotografo Andrea Bianchera (che lo segue dal 2019) lo ha immortalato tra palco e privato, sul palco e nelle camera d’albergo, in studio e tra i suoi affetti privati. Uno sguardo privilegiato sull’artista, “un riassunto visivo degli ultimi quattro anni passati al fianco di Fabio: a metà tra i più difficili e più belli della sua vita”, scrive il fotografo che accompagna gli scatti con testi che raccontano questo percorso fatto di musica, impegno, passione, sudore, paura. L’uscita dopo cinque anni di silenzio dell’acclamato album Persona, l’annuncio di un tour nei palazzetti, la gioia di un riconoscimento mai scontato da parte del pubblico. E poi la delusione: il lockdown che ha fermato tutto (tranne le vendite dell’album), che ha cristallizzato il mondo per due infiniti anni. “La sua storia è stata una ‘Via di Carlito (Carlito’s way con Al Pacino, ndr)’, con alti, bassi e colpi di scena”.
    Sia gli alti che i bassi Bianchera ha cercato di fissarli con il suo obiettivo. Uno sguardo pensieroso, una mano impegnata a trovare la barra giusta sul pc, sigarette e un blister di medicine iniziato, un uovo aperto che finisce in padella, gli amici e i colleghi: c’è l’artista e l’uomo, il personaggio e la persona. C’è Marracash che incontra Fabio, e Fabio che ritrova Marracash. Persona segna come un nuovo inizio, e da lì a Noi, Loro, Gli Altri è un passo corto e vincente. “Chiamarla ‘consacrazione’ sarebbe riduttivo per un artista con più di un decennio di carriera alle spalle. Diciamo che fu più simile a una santificazione. Un Re diventato Re Sole”.
    E poi è la volta, finalmente, del tour (prima in estate poi indoor), del contatto con il suo pubblico, fino al concerto sold out al Forum di Assago dello scorso settembre con il quale (inizia e) si conclude il viaggio. “Dentro la voce di Fabio c’erano tutti gli anni più difficili della sua carriera. Le incomprensioni, la depressione, i dischi che non sono stati capiti e i premi non ricevuti”. 


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