«Non sono io il candidato sindaco del Movimento 5 stelle». Davide Grassi non poteva (o non voleva) dirlo, ma adesso non si può più nascondere. L’assemblea degli attivisti, mercoledì, lo ha scelto quasi all’unanimità come l’anti-Gnassi. Non c’era praticamente corsa tra Grassi e gli altri tre in lizza per la candidatura: Anna Fabbri, Giuseppe Coppola e il consigliere Marco Fonti. Grassi
è stato votato da una cinquantina di attivisti, e ‘benedetto’ anche dal deputato Giulia Sarti e dall’europarlamentare Marco Affronte, collegati via web da Roma e Strasburgo. «Un modo – spiegano dal M5s – per rendere più rappresentativa possibile la votazione e per ribadire che il movimento è più potente di qualsiasi gossip».
Contraria di fatto è stata solo Carla Franchini, che aveva proposto di rinviare la votazione e allargarla a tutti gli iscritti (un migliaio) al M5s, evitando che la decisione venisse presa solo da pochi attivisti. Grassi ieri non ha voluto fare dichiarazioni, se non ringraziare – sul web – i tanti che ieri si sono complimentati con lui per la candidatura. «Siete in tanti ed è una gran gioia leggere quello che scrivete, e la stima che avete di me», si limita a dire. «Oggi parlerò alla stampa (è prevista la conferenza stampa alle 14, sulla scalinata di palazzo Garampi…) – aggiunge solo – e spiegherò i motivi che mi hanno spinto ad accettare la candidatura». E anche, si spera, il perché abbia detto solo tre giorni fa che lui non era in corsa. Tanto che il capogruppo Pd Mattia Morolli e il segretario dei circoli Alberto Vanni Lazzari non hanno perso occasione per osservare, ieri, che la candidatura di Grassi «si apre con una bugia…». (…) Il Resto del Carlino
