L’anziano nel terzo millennio: peso sociale o persona che tende al benessere?

Compito della moderna medicina non è solo quello di curare le patologie, ma, soprattutto, quello di migliorare la qualità e la durata dell’attesa di vita. Questo può essere ottenuto grazie ad interventi volti ad arricchire lo stile di vita come l’attività fisica, l’esercizio della memoria, la corretta alimentazione; l’obiettivo deve essere quello di migliorare l’aspettativa di vita senza influire negativamente sulla qualità del vivere. Sul piano sociale l’invecchiamento è anche una occasione per promuovere la modernizzazione delle politiche sociali e sanitarie, attivando come forma più incisiva di prevenzione e tutela della salute la moltiplicazione delle opportunità di socialità per gli anziani. Più relazioni e maggiore coinvolgimento comunitario sono, infatti, la base per una vecchiaia serena nonché fattori di protezione indispensabili rispetto al circolo vizioso, solitudine-depressione, che tanto preoccupa gli anziani. Del resto, quest’ultimi sono già oggi una componente rilevante delle reti di tutela che contribuisce alla creazione di una rilevante ricchezza sociale troppo spesso sottovalutata; con la scelta di impiegare il proprio tempo in attività utili i pensionati offrono un contributo decisivo alla coesione della società. Di questo ed altro ancora si parlerà mercoledì 13 ottobre alle ore 20.45 presso la sala del Castello di Chiesanuova. Gli incontri sono organizzati dall’Associazione Infermieristica Sammarinese in collaborazione con la Giunta di Castello di Chiesanuova e le Federazione dei Pensionati della Centrale Sindacale Unitaria.
L’appuntamento è rivolto a tutti i cittadini e agli operatori del settore.