Lanzillotta, ‘Con Bastarda musica e teatro a 360 gradi’

”C’ è stata una standing ovation di tutto il teatro, il pubblico ha battuto le mani a tempo. Il progetto è stato compreso”. Il direttore d’ orchestra Francesco Lanzillotta commenta con soddisfazione le reazione degli spettatori alla concept-opera BASTARDA, che sarà in scena fino al 15 aprile al Teatro de la Monnaie di Bruxelles. Lo spettacolo, sei ore in due ‘puntate’ da eseguire in giorni diversi come una sorta di miniserie televisiva, racconta dalla sua infanzia la vita della regina Elisabetta I attraverso gli estratti da quattro titoli Tudor di Gaetano Donizetti – Elisabetta al Castello di Kenilworth (1829), Anna Bolena (1830), Maria Stuarda (1834) e Roberto Devereux (1837) – e la scrittura contemporanea del maestro romano che alla tradizione ottocentesca affianca i modi musicali di cinema, teatro, danza e tv sperimentati nella sua attività sul podio. Bastarda I e II, commissionata a Lanzillotta dal direttore del teatro belga Peter de Caluwe, ha richiesto quattro mesi di preparazione e due mesi di prove quotidiane e rivoluziona lo schema classico seguendo un filo complesso che unisce la prosa al balletto, il Bel Canto alla composizione sinfonica e alle arti visuali con l’ obiettivo di proporre un codice di fruizione inedito. Il direttore guida l’ Orchestra Sinfonica e l’ Accademia Corale del teatro tra le partiture donizettiane e i brani da lui composti. Il nuovo testo è dello scrittore francese Yann Apperry e del regista e drammaturgo inglese Olivier Fredj, con le luci di Urs Schonebaum, i costumi di Petra Reinhardt, i video di Sarah Derendinger e le coreografie di Avshalom Pollak.
”L’ attenzione si è concentrata sull’ idea della sovrapposizione di più piani contemporaneamente e sull’ utilizzo di linguaggi diversi – dice Lanzillotta all’ ANSA -. Le note di Donizetti e la musica contemporanea, l’ italiano dei libretti d’ opera del compositore e l’inglese del testo che viene recitato. Per quanto riguarda l’ impianto scenografico, luci e costumi, un grande varietà di elementi conferiscono a questo progetto una evoluzione continua, in cui la magniloquenza ha una connotazione importantissima. L’ idea è il teatro a 360 gradi non più solo a livello performativo. Anche il pubblico viene coinvolto. Una parte dello spettacolo si svolge in platea quando una delle arie viene eseguita dalla cantante vis-à-vis con gli spettatori”. Bastarda I e II è dunque un esperimento trasversale che vuole fare da apripista su percorsi mai tentati prima? ”Sarà interessante capire nel tempo se questa nuova forma di spettacolo teatrale a 360 gradi possa aprire in effetti una porta su un modello di teatro che finora non è esistito ma che da qui potrebbe nascere – osserva Lanzillotta -. Il lavoro è il risultato dell’ impegno di un team enorme che sin dall’ inizio, quando ancora non si sapeva cosa stessimo facendo, è stato super compatto e ci ha creduto. Essendo un progetto pilota c’ erano mille interrogativi e dubbi ma il gruppo ampio e coeso con carriere di spessore ha fatto sì che il risultato finale avesse una sua forza”.
La piazza di Bruxelles, abituata a un pubblico internazionale e poliglotta, può aver influito sulla nascita del progetto italo-inglese e sulla reazione positiva degli spettatori? ”Certamente sì. Ci vorrebbe la controprova, eseguendola in un’ altra città, Milano o Roma, per vedere la risposta del pubblico”. Ai personaggi dà corpo e voce un cast internazionale: Elisabetta è interpretata da Myrtò Papatanasiu e Francesca Sassu; Anna Bolena è affidata a Salone Jica; Luca Tittoto è Enricoli; Raffaella Lupinacci è Giovanna Seymour e Sara; Lenneke Ruiten è Maria Stuarda, mentre nel ruolo di Elisabetta bambina si alterneranno Neihir Hasret e Hadley Dean Randerson. Francesco Lanzillotta, 46 anni, si è diplomato in composizione e direzione d’ orchestra al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e ha alle spalle una solida esperienza in Italia e all’ estero nel repertorio classico. Come autore si è misurato con composizioni cameristiche, dal pianoforte al raro ensemble di sax, orchestrali, lavori sulla musica popolare e folklorica, le orchestrazioni dei Lieder di Mahler, i lavori sulle romanze di Francesco Paolo Tosti dai testi di D’Annunzio, ma anche le produzioni per il teatro di prosa, il balletto con i progetti di Astra Roma Ballet, le colonne sonore per i film di Paolo Genovese Nessun Messaggio in Segreteria e Viaggio in Italia


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