Sulla rotta che unisce tre continenti, a circa 500 miglia dalla costa del Senegal, si incrociano le isole dell’arcipelago di Capo Verde. Un approdo naturale per gli scambi fra Africa e Americhe, iniziati nel XVI secolo, con il loro apice nei trecento anni successivi. Materie prime provenienti dai territori subsahariani, ma soprattutto schiavi.
Bambini, donne e uomini che a migliaia venivano venduti e trasferiti nelle Americhe, e che in una seppur piccola parte hanno contribuito a generare sulle isole un meticciato fra i più complessi ed interessanti al mondo.
Il terzo ed ultimo appuntamento della rassegna “Melting Pot: storie per un altro Mondo” che si terrà il 18 febbraio prossimo (ore 15,00 – Museo Mulino Sapignoli di Poggio Berni) ha come protagonista la grande scrittrice capoverdiana Orlanda Amarilis.
L’autrice racconta storie, talvolta realistiche, più spesso sconfinanti nel fantastico, introducendoci nell’insolito universo dell’arcipelago, punto di incontro, delle culture africana, europea e americana, dove alla fame endemica provocata dalle siccità ricorrenti, la popolazione reagisce con un adattamento ai limiti della sopravvivenza o con l’emigrazione.
Ospite d’onore dell’appuntamento la giornalista Maria De Lourdes Jesus, famosa in Italia per la conduzione della trasmissione RAI “Non solo nero” e per l’impegno profuso nel sostenere i percorsi di integrazione delle donne di Capo Verde in Europa.
Scrive la De Lourdes: “I nomi, i tempi, i colori, la disperazione, la superstizione, i rumori, i suoni, i canti, avvolti nella speranza di una vita migliore che sfocia nella scelta obbligata dell’emigrazione, sono tutti elementi che costituiscono le giornate di molte donne nelle nostre isole. Sono donne vitali, coraggiose, anche disperate ma mai vinte, esperienze di vita che Orlanda Amarilis ha saputo cogliere con vivacità e con una dose di umorismo, di ironia, tipicamente capoverdiani”.
Saranno Eleonora Forlani (ideatrice della collana Melting Pot) e l’editore ad illustrare il libro dell’Amarilis: “Soncente, racconti di oltremare”, tradotto da Maria Teresa Palazzolo e recentemente restaurato con una nuova introduzione della stessa Maria De Lourdes Jesus.