
Tre navi schierate al largo delle coste siciliane. Dopo che Malta si è come al solito negata, chiedono che sia Roma a conceder loro un porto sicuro e a farsi carico dei quasi mille clandestini che si sono portati a bordo. Sono la Humanity 1, la Ocean Viking e la Geo Barents. Nessuna di loro batte bandiera italiana. Eppure tutti in Europa pretendono che sia il nostro Paese a far sbarcare i migranti. In primis, la Germania che potrebbe, anzi dovrebbe, accogliere almeno l’imbarcazione della Sos Humanity visto che sventola bandiera tedesca ma che invece, con arroganza, intima al governo Meloni di “prestare soccorso” e di farlo pure “velocemente”.
A Matteo Salvini, quando sedeva al Viminale, era costato caro il pugno duro contro le Ong che quotidianamente scaricano clandestini sulle nostre coste. Schiaffoni con l’Unione europea, avvisi di garanzia, inchieste. I risultati, però, si erano visti subito. Il numero degli arrivi era crollato e quella che per anni, con il centrosinistra al governo, era stata una emergenza era a poco a poco rientrata. Poi, però, il cambio della guardia al ministero dell’Interno e l’arrivo di Luciana Lamorgese aveva fatto precipitare nuovamente la situazione. Le Ong sono tornate a scorrazzare nel Mediterraneo Centrale e a usare il Sud Italia come centro migranti di tutta Europa.
Giorgia Meloni aveva avvertito per tempo le Ong e l’Unione europea. Lo aveva fatto in campagna elettorale. E adesso sta mantenendo la parola. Il neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sbarrato la strada, o meglio i porti, alle navi che da giorni premono per attraccare in Italia. Il messaggio è chiaro: se ne facciano carico gli Stati, come la Germania e la Norvegia, di cui queste navi battono bandiera. Berlino, però, non vuole sentire ragioni. Anzi, ha pure fatto la voce grossa: sa bene che, una volta sbarcati, gli immigrati che oggi sono a bordo delle tre navi non verranno mai redistribuiti dall’Unione europea. Quello delle redistribuzioni è, infatti, il grande bluff targato Bruxelles. Basta leggere l’ultima bozza che introduce la “solidarietà flessibile”: nessun obbligo e, soprattutto, un tetto massimo tra i 5 e i 10mila aventi diritto all’asilo. Peccato che nei primi dieci mesi del 2022 siano già sbarcati in Italia 85mila immigrati. Una presa in giro, insomma.
È anche per colpa dei silenzi europei che Paesi membri, come appunto la Germania o la Francia, fanno i prepotenti e gli arroganti con il nostro Paese. D’altra parte i passati governi a guida centrosinistra glielo non hanno mai provato a opporsi. Ora, però, a Roma la musica sembra essere cambiata. “La Germania – ha chiarito il ministro per i Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani – non può soccorrere i migranti senza avvisarci e poi dire che dobbiamo farcene carico noi”. Rimane, purtroppo, ancora il Pd a far da sponda a chi, come i tedeschi, considerano l’Italia l’hotspot d’Europa.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte