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A un anno dall’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio alle 21.25 su Rai3 Rai Documentari propone “L’arte della guerra” di Tiziana Lupi e Marco Spagnoli, con un’anteprima della giornalista Lucia Annunziata. Il documentario, prodotto da Art Film Kairos in collaborazione con Rai Documentari e girato tra Italia e Ucraina, ha seguito il lavoro di chi, all’indomani dello scoppio della guerra, si è subito adoperato, a rischio anche della propria vita, per la messa in sicurezza delle opere d’arte e ha provato a capire perché, in caso di guerra, distruggere e depredare le opere d’arte sia uno dei primi obiettivi degli eserciti invasori nel tentativo di eliminare la cultura di una nazione per annullarne la memoria e annichilirne l’essenza.
Di fronte all’orrore della distruzione, il racconto offre uno sguardo anche al profondo rapporto artistico tra l’Italia e l’Ucraina e il resto d’Europa. Non solo: tornando indietro agli anni della seconda guerra mondiale, si narra come di anche gli italiani abbiano dovuto difendere il proprio sconfinato patrimonio artistico e di come abbiano imparato a farlo, conquistando una vera e propria leadership nel settore che oggi stanno mettendo al servizio del popolo ucraino.
“In un mondo e in un tempo in cui la guerra è entrata drammaticamente nelle nostre vite con il conflitto in Ucraina – dice Fabrizio Zappi, direttore di Rai Documentari – raccontare chi si adopera per mettere in sicurezza le opere d’arte minacciate dalla guerra è un’importante testimonianza che la Rai offre al pubblico televisivo italiano per far sapere che accanto alle immagini di distruzione e di sofferenza che invadono ogni giorno le nostre case esiste un incessante e coraggioso lavoro per salvare le opere d’arte, custodi della memoria storica di un popolo e di una nazione. Un messaggio che ritengo incoraggiante e doveroso perché, oltre al suo valore informativo, alimenta la speranza che la bellezza torni a splendere nei musei e nelle piazze delle città ucraine”.
A guidare lo spettatore in questo percorso è l’attrice italo-ucraina Anna Safroncik, con le testimonianze di Edith Gabrielli, direttrice del Vittoriano di Roma e di Palazzo Venezia; Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino; Micol Forti, direttrice della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani; Paolo Coen, storico dell’arte e docente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università di Teramo; Chiara Tomaini, restauratrice che insieme ad alcuni colleghi ucraini ospiti al Museo Egizio, sta lavorando per salvare la storia e la memoria del Paese tramite Chief Onlus; Teresa Calvano, storica dell’arte. In Ucraina sono state raccolte le testimonianze, tra gli altri, di Nadiya Biriyk, direttrice del museo di Ivankiv, e di Volodymyr Sheiko, Direttore Generale dell’Ukrainian Institute.
Creando un ponte tra Ucraina ed Italia, “L’Arte della Guerra” lancia un preciso messaggio: salvare l’arte equivale a salvare la storia, la memoria e l’identità di un Paese. Le opere d’arte non sono solo oggetti carichi di bellezza fine a se stessa ma simboleggiano l’eredità da preservare e affidare alle nuove generazioni, affinché possa essere promossa la pace e si possa educare al bello, perseguendo la volontà di salvaguardare il patrimonio inestimabile di cui siamo custodi. “Quando Marco Spagnoli e Tiziana Lupi mi hanno presentato l’idea del documentario – spiega Francesco Pamphili, produttore per Art Film Kairos – mi sono da subito appassionato al discorso che ruota intorno all’Arte e alla sua salvaguardia in tempi di crisi e di guerra. L’Arte aiuta l’uomo a muoversi in tutti i territori possibili: visionari, rivoluzionari e politici, e il suo compito è di risvegliare le coscienze e farci godere del bene. L’Arte possiede la libertà di cui si ha necessità per rinnovarsi e progredire”.
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