l’Associazione ATTIVAMENTE, ci ha segnalato questo link del MInistero del Lavoro e delle Politiche Sociali e volentieri lo rendiamo pubblico.

http://www.lavoro.gov.it/AnnoEuropeoPoverta/

Quello che si chiede lAssociazione è: “e a San Marino??”
Ecco una traccia della presentazione:
La povertà e l’emarginazione sociale sono presenti anche in Europa. La povertà e l’esclusione di un individuo contribuiscono alla povertà della società intera. Di conseguenza, la forza dell’Europa risiede nel potenziale dei singoli individui”. Sono questi gli assunti che, nel mese di marzo del 2000 a Lisbona, in occasione dell’avvio della strategia per la crescita e l’occupazione, hanno convinto i leader dell’Unione Europea ad imprimere una svolta decisiva alla lotta contro la povertà entro il 2010.

Successivamente, il 22 ottobre 2008 Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea con la Decisione n. 1098/2008/Ce hanno designato il 2010 Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale sulla base dell’Agenda sociale 2005–2010 della Commissione Europea.

Con il Documento quadro strategico sulle “Priorità e orientamenti per le attività dell’Anno Europeo 2010, la Commissione Europea ha dato attuazione alla Decisione, chiamando  ciascuno Stato membro ad elaborare il proprio Programma Nazionale, da sottoporre alla valutazione ed all’approvazione della Commissione Europea.

Il Programma Nazionale dell’Italia, elaborato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali  prevede l’aggiornamento della strategia di lotta alla povertà nel contesto dell’attuale situazione economico-sociale del Paese e del nuovo indirizzo delle politiche sociali del Governo. Il Rapporto Strategico Nazionale 2008-2010 contro la povertà e il Libro Bianco sul futuro del modello sociale hanno posto l’accento sulle leve della partecipazione sociale, della responsabilità diffusa di tutta la comunità nella prevenzione e nel contrasto alla povertà, dell’attivazione dei processi di inclusione attiva.

In questa cornice si inserisce la progettazione nazionale dell’Anno Europeo nella consapevolezza della necessità di uno sforzo integrato e di lungo periodo  che prevede il coinvolgimento di tutti i livelli di governance: gli operatori delle politiche di settore,  gli attori economici e la società civile.