L’ASTOLABIO – “Una storia “d’altri tempi”” … di Augusto Casali

Nel fine settimana scorso si è svolta la 93^ adunata Alpini 2022 Rimini/San Marino. E così il nostro Paese fin da venerdì è stato preso d’assalto da molti Alpini. L’arrivo delle “truppe” hanno significato per tutti i sammarinesi l’emblema di un simbolo che a sua volta significa altruismo, patriottismo, essenzialità e forza di andare avanti comunque.

A tutto questo va aggiunta l’allegria che gente abituata al sacrificio fisico e mentale, nei momenti di tranquillità, riesce a trasmettere alla gente che li ospita. E, in fine, non va dimenticato l’apporto che in termini di ossigeno gli Alpini hanno portato al settore turistico da tempo asfittico, provato e piegato da due anni di chiusure, limitazione e divieti dovuti alla Pandemia prodotta dal virus Covid e da politiche carenti che hanno prodotto in gran parte iniziative dispendiose ma purtroppo dozzinali.

Ebbene, venerdì 6 maggio, verso le 9,15, mi trovavo presso il vivaio di Cristina Righi, a Domagnano, a colloquio con alcuni amici. Ad un certo momento giungono alcune automobili, dalle quali escono persone vestite di grigio-verde guidate dal più attempato, le quali entrano nel vivaio e parlano con Massimo Bilancioni, co-titolare.

Di lì a poco mi viene detto che si tratta di Alpini, i quali si erano fermati per chiedere indicazioni rispetto al luogo dove avevano appuntamento. Dopo qualche attimo, colui il quale mi hanno detto essere un Colonnello degli Alpini, torna da noi e dopo rapide consultazioni ci mostra una targa che doveva essere affissa sul monumento situato a San Marino in Piazzale Kennedy nel corso di una  cerimonia ufficiale che doveva svolgersi il giorno successivo.

Nella targa vi era questa intestazione” Alla memoria dei Sammarinesi Volontari nel Regio Esercito Italiano nella Grande Guerra 1915 – 1918” e sotto i nomi di tutti i volontari Sammarinesi: sono stati 21.

A quel punto scorro con lo sguardo l’elenco dei nomi e, come immaginavo, leggo: Sergente Nullo Casali, Medaglia al Valore Militare, e quasi spontaneamente mi viene da dire, indicando il nome: “Questo era mio nonno”.

Tutti i presenti  si bloccano, mi guardano e il Colonnello mi dice, dandomi immediatamente del tu: “Se era tuo nonno dobbiamo farci una fotografia” e ha aggiunto: “però vado in macchina a prendere il cappello da Alpino”.

Nullo Casali

In effetti mio nonno Nullo è stato più volte volontario di guerra, e nel libro del Dott. Giuliano Giardi “L’Ospedale di guerra della Repubblica di San Marino. San Marino e la prima guerra mondiale”, ci ricorda proprio in questi giorni, Luca Giacobbi, su “Zoomma”,  è pubblicata una fotografia che ritrae Nullo e nella didascalia è riportato: “Nullo Casali che soccorre il commilitone ferito fra trincea italiana ed austriaca, dopo essere a sua volta stato colpito. L’episodio è ricordato sul Trittico posto sul frontone del palcoscenico del Teatro Titano”.

Lo stesso ultimo genito di Nullo, Vittorio, in una pubblicazione intitolata appunto “D’Altri Tempi”, ricordando la storia del padre, ribadisce che Egli è stato Volontario e mutilato nella Prima Guerra Mondiale; Volontario nella Guerra in Africa Orientale; Volontario nella Seconda Guerra Mondiale; Cavaliere della Corona d’Italia per meriti di guerra; Decorato della Medaglia d’Argento al Valore Militare; Decorato di Tre Medaglie di Bronzo al Valore Militare; Decorato di Cinque Croci di Guerra al Merito, Tre volte promosso per meriti di Guerra, di cui una volta “sul campo”.

Si parla appunto di altri tempi, che comunque, anche se siamo nell’era degli apericena e degli agi, non dovrebbero essere cancellati come invece avviene oggi, ma semmai ricordati per l’attaccamento ai principi e ai valori che hanno spinto questi nostri concittadini a compiere gesti eroici di grande coraggio.

Per tornare comunque al mio fortuito incontro con il Colonnello degli Alpini di venerdì 6 maggio, voglio solo aggiungere che dopo aver fatto la fotografia, Egli mi ha guardato negli occhi, mi ha stretto la mano e, ricevute le indicazioni richieste, se ne è andato seguito dai suoi sottoposti, perché si sa: gli Alpini hanno sempre qualcosa di importante da fare!

Augusto Casali