
In maggioranza si parla della necessità di scelte coraggiose per il progetto di rilancio di un Paese in grande difficoltà. Su quest’ultima affermazione si può essere ben d’accordo, perchè peggio di così era inimmaginabile pensare di fare; ma per il resto di quale progetto si parla visto che non se ne vede neppure l’ombra, neanche a cercarlo con il lanternino di Diogene? Si procede a tastoni, si creano sovrastrutture, ci si affida ad agenzie, consulte e una serie di costosi consulenti che tutti insieme creano solo burocrazia, lacci e lacciuoli che rendono sempre più problematica la vita delle attività economiche; per contro non si attua nessuna razionalizzazione della spesa, si continua a spendere soldi in eventi e manifestazioni divenute ormai un lusso che oggi non ci possiamo più permettere, come la partecipazione all’Expò, il Gran Premio di Moto GP e la moltitudine di sovvenzionamenti di iniziative inutili e clientelari.
Tutti i sammarinesi vogliono uno stato sociale che si occupi di tutti, ma visto che si afferma che il Paese non ha più risorse, si pensa davvero che la soluzione del problema sia bombardare di tasse i cittadini?
Patrimoniale, aumento delle tariffe, introduzione dell’IVA, ritocco delle pensioni e degli stipendi, debito pubblico; è così che si pensa di fare ripartire l’economia già provatissima di questo Paese? Gli esempi delle realtà a noi limitrofe non sono abbastanza eloquenti? Si dice di aver scelto la strada più difficile per garantire un futuro al Paese. A me pare si sia scelta la strada che porta al blocco dell’economia e all’impoverimento dei sammarinesi: di questo passo sarà inevitabile, perché i sacrifici che si chiedono ai cittadini non sono finalizzati alla ripresa economica ma semplicemente a tenere “in equilibrio il Bilancio dello Stato”, che tradotto in parole povere significa mantenere la spesa corrente.
Insomma, la cura del Governo e della maggioranza che lo sostiene è spremere il limone, tartassare i cittadini; e dove sarebbero le scelte difficili e coraggiose di cui si ciancia?
Senza un progetto “San Marino” complessivo e largamente condiviso dalla cittadinanza, che abbracci lo sviluppo dei vari settori e delle varie opportunità, saremo sempre punto e a capo, perché la strada scelta è chiaramente un vicolo cieco, senza alcuna prospettiva.
So benissimo che è più difficile governare piuttosto che stare all’opposizione, ma se si compete per governare il Paese è necessario dimostrare di saper risolvere i problemi, perché dopo un anno e mezzo non tiene più la scusa che la colpa è di chi c’era prima, a parte che molti di oggi c’erano anche prima; dopo un anno e mezzo senza risultati, anzi, in alcuni casi peggiorando addirittura la situazione, vedi il settore bancario, la domanda sorge spontanea: cosa state a fare al Governo?
Augusto Casali