L’ASTROLABIO – “ A San Marino 30° Simposio Mondiale UFO” … di Augusto Casali

Quello che si è celebrato nel fine settimana a San Marino è stato il 30° Simposio Mondiale UFO. In pratica la manifestazione più longeva della nostra Repubblica. Quando si partì erano altri tempi e parlare di UFO e di fenomeni connessi era rischioso. Era facile incorrere nei sorrisini, nelle prese in giro e prestare il fianco agli scettici e ai detrattori.

Nonostante questo, il Governo di allora, su proposta del sottoscritto, che all’epoca aveva anche la delega alle Telecomunicazioni, con specifica delibera approvò l’organizzazione del Simposio. Il fatto non fu mai enfatizzato ma fu storico, infatti si trattava del primo Simposio Mondiale patrocinato dal Governo di uno Stato.

Il Centro Ufologico Nazionale e in particolare il Dott. Roberto Pinotti, anima del Simposio, si distinsero, nell’organizzazione e nella gestione dell’vento, per serietà e rigore scientifico; la manifestazione ebbe successo, fu ripetuta negli anni e per diverse edizioni fu potenziata, permettendo agli organizzatori di invitare relatori, esperti, studiosi e piloti militari di ogni parte del mondo. La stampa di vari paesi si interessò molto e diede rilievo all’avvenimento, mentre RAI e Mediaset vennero a San Marino per registrare numerose trasmissioni sul tema.  

Nelle varie edizioni del Simposio parteciparono tanti e tali personaggi e furono trattati temi così vasti e connessi alle implicazioni del fenomeno, che inevitabilmente il nostro Paese diventò in ambito ufologico un vero e proprio punto di riferimento.

Tanto che, nel 1998, fu firmato un documento per la ricerca globale sugli UFO da rappresentanti presenti al Simposio di Belgio, Brasile, Cile, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Romania, Russia, San Marino, Slovenia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti d’America. Il documento fu denominato “CARTA DI SAN MARINO”.

Tra gli autorevolissimi firmatari vorrei ricordare il tedesco Michael Hesemann; il rumeno Ion Hobana; il russo Boris Shourinov; lo stesso Roberto Pinotti che firmò, in qualità di organizzatore del Simposio, per San Marino; lo spagnolo Javier Serra, l’americano Philip Corso; l’italiano Corrado Malanga.

Successivamente l’annuale appuntamento ufologico è continuato. Purtroppo tagli di bilancio e interlocutori istituzionali cambiati hanno contribuito nel tempo a mitigare un po’ lo slancio e l’attenzione rispetto all’avvenimento, che comunque, con tenacia, è stato portato avanti senza soluzione di continuità.

Dal Simposio sono scaturite tesi, documenti e testimonianze molto interessanti e scientificamente non confutabili, a volte in aperto contrasto con le posizioni ufficiali e negazioniste di governi di vari stati. Poi però, negare è sempre divenuto più difficile; gli archivi del KGB e della CIA hanno cominciato ad aprirsi e molte delle tesi scaturite nelle varie edizioni del Simposio hanno finalmente trovato riscontri positivi che giustificavano l’impegno, lo studio e l’organizzazione del Simposio di San Marino.

E proprio con quest’ultima edizione, come si legge nei comunicati ufficiali del Centro Ufologico Nazionale, “dopo nuove e ulteriori rivelazioni di Luis Elizondo, l’ex alto ufficiale del Pentagono che ha indotto la Difesa USA ad un radicale cambiamento di rotta…” si è celebrato, sempre sotto l’egida governativa, il 30° Simposio Mondiale sugli UFO e fenomeni connessi.

A conclusione dei lavori ricercatori, esperti e scienziati, a fronte della contraddittoria politica negazionista, soprattutto dopo anche le recenti ammissioni del Pentagono sulle tecnologie avanzatissime e sconosciute, hanno proposto alle Autorità della Repubblica di San Marino di chiedere all’Organizzazione delle Nazioni Unite di poter trasformare il Simposio Mondiale sugli UFO di San Marino, che si svolge ormai da trent’anni,  in un evento sotto l’egida dell’ONU, con l’intento di monitorare un fenomeno di portata planetaria a cui la scienza, pubblico e studiosi, attribuiscono ormai sempre più importanza. 

Mi auguro davvero che il Governo Sammarinese attuale sia meno distratto di quello del 1998 e sappia cogliere una iniziativa che valorizza una realtà già esistente da trent’anni, mettendola a disposizione dell’ONU senza rischiare nulla, se non un riscontro di immagine positiva per il nostro Paese qualunque eventualmente possa essere la decisione dell’ONU.

Augusto Casali