L’ASTROLABIO – “BRAVO, OLIVIERO!” … di Augusto Casali

Augusto Casali

Mi onoro di essere amico del Dr. Oliviero Soragni, primario del reparto di ortopedia del nostro Ospedale di Stato per, mi pare, 26 anni. L’ho conosciuto tardi, dopo che era andato in pensione, anche se ne conoscevo la fama per aver dato gambe al reparto di Ortopedia, per aver operato su pazienti illustri, anche campioni sportivi, che venivano a risolvere i loro problemi ortopedici a San Marino e per aver tirato su allievi del calibro del Dr. Diego Ghinelli, del Dr: Mauro Alfarano e di molti altri, che i sammarinesi hanno avuto modo di apprezzare per la loro conclamata professionalità.

Quando è arrivato il momento della pensione, il Dr. Soragni è stato liquidato in fretta e furia, al pari dei primari di Cardiologia, Allergologia, Pronto Soccorso, Geriatria, Analisi di Laboratorio e chi più ne ha più ne metta. Sembrava, in un certo periodo, addirittura che si avesse fretta di liquidare i pensionabili che pure, in molti casi, avevano innalzato le fondamenta e costruito le fortune dei reparti che hanno avuto l’onore e l’onere di dirigere per tanti anni.

La visione sindacale della gestione delle cose ospedaliere aveva colpito ancora! Senza preoccuparsi del dopo e senza valutare la fuga di medici ospedalieri che poi si sarebbe verificata, si è ciecamente proceduto in una direzione sbagliata. Il risultato è stato che al posto dei pensionati “sammarinesi” sono arrivati pensionati italiani pagati a peso d’oro rispetto alle remunerazioni adottate nei confronti dei “vecchi” Primari. Infatti, mentre i medici pensionati sammarinesi non possono esercitare la professione dopo aver raggiunto l’età della pensione, i pensionati italiani vengono chiamati a San Marino per sostituirli.

Non solo, ma se un medico pensionato ancora in grado di esercitare, con alle spalle anni di esperienza che evidentemente non possono che essere valori aggiunti, continua a lavorare solo perché la gente ne riconosce la professionalità, perché viceversa nessuno si farebbe visitare da un incapace riconosciuto, a San Marino perde il diritto alla pensione, maturata dietro versamenti del diretto interessato.

Queste sono tutte cose che gridano vendetta ma che permangono. E’ stupefacente che cambino i governi, cambino i responsabili istituzionali, ma nulla si modifichi, anche se il paradosso di questa situazione salta agli occhi del più sprovveduto.

In questi giorni la dirigenza dell’Ospedale di Stato ha chiamato a raccolta medici pensionati che ovviamente possono ancora fornire un prezioso contributo alla collettività sammarinese, i quali hanno risposto: presente!

Di fronte a questo fatto il Dr. Oliviero Soragni ha pensato bene di prendere l’ennesima, coerente, coraggiosa posizione, tesa a ringraziare sia coloro che hanno continuato a prestare la propria attività presso l’Ospedale di Stato e chi ha accolto l’appello della Dirigenza, ma anche rivendicando il principio che un medico rimane tale per tutta la vita e l’inviolabilità di un diritto come quello della pensione maturata dopo decine e decine di anni di attività e di contributi versati al sistema contributivo sammarinese.

Quindi, senza troppi giri di parole, devo dire che sposo totalmente le tesi ancora una volta esposte da Soragni, inviandogli un forte e chiaro: Bravo, Oliviero!

Augusto Casali