L’ASTROLABIO – “Cade o non cade?” … di Augusto Casali

L’ASTROLABIO – “Cade o non cade?”

Di Augusto Casali

Questo è l’argomento di cui si parla più o meno apertamente nel Paese: Il Governo cade o non cade? Certo è che nel carniere della maggioranza, a distanza di due anni e mezzo dalla nascita dell’attuale Esecutivo, c’è ben poco e questo preoccupa i vari dirigenti che prima o dopo dovranno comunque rendere conto agli elettori.

Così aumenta il nervosismo, i distinguo divengono sempre più frequenti e la fiducia reciproca viene minata nelle forze politiche che sostengono il Governo. Soprattutto è assai evidente lo scalpitio di taluni puledri, non credo di razza, che mirano però alla carriera, e quindi, come se non avessero nessuna responsabilità per quanto fatto e non fatto in questi anni, cercano disinvoltamente di crearsi un minimo di verginità e di riposizionarsi nello spelacchiato scacchiere politico sammarinese. Non è chiaro però se, al di là delle chiacchiere, abbiano dietro i loro partiti. 

Tutto questo naturalmente rinvigorisce l’opposizione, la quale marcia felicemente divisa ma con un chiodo fisso in testa: Andare al Governo. Con chi e per fare che cosa però nessuno lo dice. Soprattutto nessuno confessa, neanche sotto tortura, che dopo il primo turno probabilmente, pur di conquistare il potere, sarà disposto ad accettare la compagnia di chiunque gli garantisca la maggioranza consiliare, alla faccia di antiche convinzioni e solidi princìpi. 

Quindi, allo stato attuale delle cose, esistono sulla carta due possibili poli: RETE da una parte e D.C. dall’altra e poi un terzo polo costituito dall’attuale maggioranza che potrebbe però frantumarsi in più pezzi.

Chi si trova fuori dall’area di influenza di queste realtà, molto indebolito negli uomini e nella rappresentanza nel corso di questi anni, cerca affannosamente di sopravvivere a se stesso preparando, a quanto è dato di sapere, una minestrina riscaldata e sempre più insipida, sicuramente poco allettante, forse alla fine utile “per fare 31”, come si dice a San Marino, ma di nessun peso reale e soprattutto di nessuna prospettiva.

Di fronte a ciò è chiaro che tutti si chiedano: “Cade o non cade?” Soprattutto se lo chiedono i cittadini che non ne possono più di una gestione così sciagurata che ha messo in ginocchio il Paese.

Ma se lo chiedono anche alcune forze politiche di maggioranza che sembrano essere le più vulnerabili in quanto di sicuro maggiormente responsabili per la loro lunga permanenza alla guida della Repubblica. Infatti, almeno così si legge su alcuni quotidiani sammarinesi, a scanso di equivoci sarebbero addirittura pronti a sacrificare la delega più prestigiosa di un suo congressista pur di salvare baracca e burattini, così, grazie ad un giro vorticoso di poltrone, i puledri scalpitanti sarebbero accontentati nelle loro pretese.

Se così fosse significherebbe allora che “non cade”, per lo sconforto dell’opposizione che da tempo pregusta il fatidico momento. Ma se non “cade” continuerà questo stillicidio nell’economia, nel sistema bancario, nella Giustizia e il Paese non se lo può più permettere.

Allora, siccome tutti i governi prima o poi cedono, ne sono crollati di ben più forti e attrezzati di quello attuale, bisogna rileggersi un poco la storia, anche quella recente, non occorre andare tanto lontano, e rendersi conto che un governo cade quando all’orizzonte c’è pronta una alternativa vera, concreta con un progetto di ripresa del Paese. Fino a quando assisteremo a queste “meline” e si rincorreranno personaggi anonimi che hanno come orizzonte solo il proprio sedere, non potrà succedere nulla, e forse è addirittura meglio che non succeda nulla.

Si lavori per creare una alternativa possibile, reale, concreta, amalgamata da un programma condiviso e vedrete che in brevissimo tempo la gente non si chiederà più “cade o non cade?”. Un mattino si sveglierà e con un sospiro di sollievo dirà: E’ caduto, era ora!