L’ASTROLABIO – “Casino notturno a San Marino Città” … di Augusto Casali

Riceviamo e pubblichiamo

Ma che cosa sta succedendo nel Castello di San Marino Città, nell’indifferenza di chi dovrebbe tutelare la quiete notturna, la sicurezza dei sammarinesi residenti e dei turisti soggiornanti?

La gazzarra del fine settimana si ripete ormai da mesi e nessuno muove un dito. Il fenomeno a cui assistiamo, di alcuni bar a cui è stato assegnato in via straordinaria ulteriore spazio di suolo pubblico che si allargano fuori dal locale originario con amplificatori sparando musica a tutto volume e fino alle 2/3 del mattino, sta davvero diventando insopportabile.

Si tratta di vero e proprio inquinamento acustico; di disturbo del riposo notturno, che, non dimentichiamolo, è un diritto della persona, tutelato anche dal codice penale. I cittadini residenti nel centro storico di San Marino Città sono costretti a sorbirsi ogni volta gli schiamazzi di giovanotti che urlano, bevono, spesso si ubriacano, ballano in mezzo alla strada dove transitano le automobili. Insomma, una specie di Far West su cui i responsabili istituzionali chiudono gli occhi colpevolmente.

Per quale motivo taluni, mentre altri seguono disciplinatamente le leggi del nostro Paese, possono fare tutto quello che vogliono e che gli passa per la testa? Qual è la ragione? Perché una ragione ci deve pure essere, forse neppure troppo difficile da capire.

Gli altri commercianti devono rispettare le leggi: progetti per le esposizioni con pratiche burocratiche estenuanti; devono rispettare le tabelle merceologiche; gli orari di apertura e chiusura. Qualcuno invece può, dalla sera alla mattina, far diventare lo spazio offerto dallo Stato per dare modo di arginare la crisi dovuta al Covid, un altro locale, una discoteca all’aperto, senza necessità di licenza, di organizzazione apposita, di servizio di sicurezza e di luoghi adatti senza che disturbino il riposo dei cittadini.

Gli altri commercianti devono sottostare, giustamente, a controlli sul rispetto dell’igiene delle loro attività, a volte addirittura certosini, qualcuno, e sempre gli stessi, guarda caso, possono trasportare cibo da una parte all’altra della strada mentre le automobili transitano, per non parlare di chi addirittura può cuocere cibo all’aperto in luoghi improvvisati. Nessuno controlla, nessuno interviene. Come mai? C’è qualche santo in paradiso?

Eppure gli episodi di disturbo della quiete pubblica sono divenuti ormai eclatanti e le proteste dei residenti esasperati si stanno moltiplicando provocando una forte rabbia. Nel corso di questi mesi, e siamo solo a giugno, si sono registrati interventi della Polizia Civile e della Gendarmeria per riportare le cose alla normalità; abbiamo assistito alla caduta dal muro della SUMS di un dj di Ancona, se non mi sbaglio, sulla via Tonnini e al tentativo di violenza su di una ragazzina; mentre una settimana fa abbiamo fatto da cavia per le discoteche di Riccione e se anche non ci sono stati contagiati covid, così almeno ci dice il portavoce del Governo, ci sono stati tre arresti per detenzione e spaccio di droga, ci dice la Gendarmeria. Noi non eravamo abituati a simili cose.  

E questo sarebbe turismo? Questo sarebbe il turismo di cui ha bisogno San Marino per la ripresa di in un settore che prima della pandemia valeva il 19% del Pil? Questo è il turismo degno della storia e della tradizionale ospitalità del nostro Paese, della San Marino Patrimonio dell’UNESCO? Io credo proprio che no! Credo che la politica, se non è connivente, debba intervenire rapidamente, prima che la situazione degeneri.

Qua occorre cambiare completamente rotta e pensare di fare di San Marino un luogo accogliente, un vero e proprio salottino in cui passare momenti e serate alternativi, nella pulizia e nella sicurezza e dove ad una certa ora residenti e turisti possano riposare senza disturbatori della quiete pubblica. Un luogo dove si sposano le esigenze dei residenti del centro storico con le esigenze dei turisti e degli operatori e soprattutto dove poter tranquillamente mandare tua figlia a mangiare una pizza con gli amici, senza il timore che male intenzionati, magari in branco e ubriachi, possano arrecarle danno. 

E’ possibile farlo. E’ già stato fatto in passato, anche perché i capisaldi del turismo di San Marino sono stati disegnati già molto tempo addietro e quelli rimangono, parchè non c’è proprio niente da inventare è già stato tutto inventato. Sarebbe sufficiente attualizzare, confezionare con una veste nuova ma di qualità, la strada tracciata da chi ci ha preceduto.

A puro titolo di cronaca: lo sviluppo del turismo a San Marino ha conosciuto una crescita costante, con un afflusso di turisti continuo, fino ad arrivare a superare 3.400.000 di visitatori negli anni “90, comunque stabilmente sempre sopra i 3.000.000.  Trent’anni dopo, soprattutto con le politiche che scimmiottano le iniziative da spiaggia di questi ultimi tempi, nel 2019, anno prima del covid, i visitatori si sono ridotti a poco più di 1.800.000, e sapete a che anno dobbiamo risalire per contare lo stesso numero di turisti? Al 1966. Siamo praticamente andati indietro di 55 anni!!!

Ecco perché occorre cambiare politica e puntare ai vecchi capisaldi. Se si organizzano iniziative di pregio e di qualità, saranno apprezzate sia dai cittadini sammarinesi residenti e dei vari Castelli, sia dai turisti, nella sicurezza, nella tranquillità e nella consapevolezza di essere in un luogo unico e irripetibile, e non in una discoteca di serie c come ce ne sono tante dove hanno altre caratteristiche da sfruttare rispetto a quelle della più antica Repubblica del mondo!

Augusto Casali