L’ASTROLABIO – “C’è qualcuno che pensa al dopo?” … di Augusto Casali

Riceviamo e pubblichiamo

Tutti siamo ora concentrati sulla emergenza sanitaria che ha colpito ormai il mondo e ovviamente anche San Marino. Mi pare chiaro che in Italia abbiano inizialmente sottovalutato, e abbastanza colpevolmente, quello che era scoppiato in Cina. 

A San Marino non so come siano andate esattamente le cose, però penso che difficilmente si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso rispetto a quanto fino ad oggi è avvenuto. Cioè, la sorpresa per tutti è stata grande e la risposta è stata quella che poteva essere, tenuto conto della piccolezza del nostro Stato e della inevitabile necessità di tenere rapporti stretti con le autorità sanitarie italiane e soprattutto delle vicine provincie di Rimini e di Pesaro e Urbino. Dentro questo binario quasi obbligato San Marino si è mosso come meglio ha potuto.

Ammirevole è lo sforzo della nostra sanità che si è prodigata e si prodiga, per gestire la difficile e pesante situazione, meno ammirevole è il comportamento della politica, soprattutto di opposizione, che strumentalizza, non avendo evidentemente altro di cui parlare, anche il corona virus pur di ritagliarsi un poco di visibilità; ma anche la maggioranza non brilla, soprattutto quando si presenta sui mezzi di informazione balbettando tutti verbi declinati al gerundio: stiamo studiando, pensando, facendo. 

Dai membri di Governo i cittadini aspetterebbero altro in un momento come quello attuale. Si aspetterebbero interventi concreti per garantire il futuro delle famiglie, delle imprese, del lavoro e con un linguaggio declinato al presente e non ad un immaginario ipotetico futuro.

Governare un Paese è difficile, soprattutto in momenti di emergenza come quello attuale ed è giusto che gli sforzi principali debbano essere orientati verso il debellamento dell’epidemia da corona virus, ma questo compito, che deve essere supportato a tutto campo dalla politica, deve essere di pertinenza della medicina, della scienza e dei tecnici; la politica dovrebbe invece cominciare a pensare molto seriamente al dopo pandemia, agli aspetti devastanti che sul piano economico tutto questo produrrà ed avrà prodotto se non si metteranno in campo misure adeguate per sostenere le attività economiche che altrimenti saranno costrette in gran parte al fallimento, alimentando il già oggi preoccupante fenomeno della disoccupazione.

Pensiamo solo al turismo, alle oltre 200 imprese turistico commerciali gestite per lo più a conduzione familiare: Che prospettive avranno di fronte ad una crisi di carattere mondiale? Una volta vinto il virus piano piano la vita riprenderà e gradualmente ricominceranno tutte le attività, ma per la ripresa turistica occorrerà più tempo. La stagione 2020 è ormai compromessa, se le cose andranno per il meglio si salverà forse la coda finale ma il perduto non sarà più recuperabile.

E allora mi chiedo: come faranno a pagare affitti, tasse, personale, concessioni, mutui e mantenere le proprie famiglie?  Il settore era già in crisi da anni, la perdita del 40% di visitatori rispetto a 15/20 anni addietro e la diminuita capacità di spesa dei turisti dovuta alla crisi economica internazionale del 2008, avevano già reso difficile la sopravvivenza delle attività turistiche. Cosa ne sarà di loro se non si registrerà a breve un intervento illuminato e decisivo che assista la ripresa?

Ecco perché occorre che qualcuno si occupi adesso del dopo, perché questo è un fatto di pertinenza della politica. Si ponga dunque fine alle passerelle inutili, da tutta le parti, agli annunci privi di contenuti concreti, e si dia vita ad una cabina di regia che metta in moto una dinamica politica tesa a ripristinare un fattivo rapporto con l’Italia e a cercare amici internazionali che possano aiutare, così come è stato in passato, San Marino ed i sammarinesi, attraverso una attiva politica estera a vocazione economica.  

Se non si farà questo il rischio di devastanti conflitti sociali potrebbe essere davvero possibile anche nel nostro piccolo e tutto sommato, tranquillo Paese. Fino ad oggi!

Augusto Casali