L’ASTROLABIO – “Che brutto spettacolo!” … di Augusto Casali

Augusto Casali

Non c’è alcun dubbio in merito: quello a cui i cittadini sammarinesi sono costretti ad assistere e subire in materia di Giustizia e di Tribunale, è davvero un brutto spettacolo.

Senza voler fare di tutta l’erba un fascio, perché le eccezioni ci sono, stiamo assistendo a una guerra ormai senza quartiere tra individui e tra fazioni; tra giudici che si sono reciprocamente querelati; in un clima in cui sgambetti e forzature sono da tempo all’ordine del giorno.

Tutto ciò grazie anche alla complicità della politica, fortemente indebolitasi in questi ultimi anni e incapace di svolgere il ruolo di guida attraverso il Consiglio Grande e Generale, unico organismo eletto dal popolo. La politica, anziché pretendere una Giustizia efficiente e dai magistrati imparzialità ed equidistanza, partecipa alla contesa, alimentando le fazioni e il dubbio che più che la politica ad ingerire nelle cose della Magistratura sia quest’ultima a ingerire nelle cose della politica. 

Mettiamoci anche l’aleggiare dell’inquietante ombra dei così detti poteri forti, ora invocati dagli uni e ora dagli altri, ed il quadretto è completo.

Il risultato raggiunto in questi giorni, dopo il famoso Consiglio Giudiziario Plenario, ci consegna un Tribunale a pezzi, la cui credibilità ha subito un graduale ma inesorabile sfaldamento, con innegabile danno di immagine per la nostra Repubblica.

Sempre nel balletto delle parti, ciclicamente, si sente parlare di pericolo per l’autonomia e la indipendenza della Magistratura, a seconda se si sia sopra o si sia sotto; si sia all’opposizione o in maggioranza. Adesso addirittura, alcuni giudici del Tribunale di San Marino si sono direttamente rivolti al Consiglio d’Europa, un atto estremo che avrà alla fine di questa brutta faccenda un peso enorme. Infatti, se è vero che i giudici sono soggetti solo alla legge, essi non hanno il potere di creare o ignorare norme: per cui nessuno può sentirsi al di sopra di tutto e di tutti, anche delle leggi vigenti.

In questa guerra si mescolano tante cose: ambizione, conflitti di interesse, scarsa lungimiranza, deliri di onnipotenza, disamore per la Repubblica di San Marino, che tutti costoro invece dovrebbero ringraziare riconoscenti.

La situazione è grave e tutti i protagonisti dovranno rinsavire alla svelta, la politica prima e più di ogni altro. Occorre che la Giustizia non sia più un terreno di scontro anche politico; è necessario resettare tutto e all’unisono i membri del Consiglio Grande e Generale devono creare le condizioni perché a San Marino si affermi davvero una giustizia celere, credibile ed efficiente, perché i sammarinesi non meritano di essere ostaggi di un sistema giudiziario opaco, sul quale si sono addensate preoccupanti nubi.

E’ un appello che formulo in considerazione anche dei miei trascorsi di Segretario di Stato alla Giustizia esercitati per quasi quattro anni. Anche allora c’erano diatribe interne al Tribunale, ma sempre siamo riusciti, politici e togati, a far prevalere il buon senso e soprattutto il senso dello Stato, senza fare degenerare le situazioni. 

Sono passati da allora solo otto anni, ma sembra un secolo e mi rendo conto del fatto che la presenza allora, nel Tribunale e nel Consiglio Giudiziario Ordinario e Plenario, di Magistrati di lungo corso e di grande esperienza, che oggi si stanno godendo un meritato riposo, sono stati fondamentali per garantire equilibrio e livello anche nelle situazioni più delicate. A quel livello è necessario tornare, costi quel che costi!