La questione accordo di Associazione all’U.E., tra incontri, frenate ed accelerate, torna ciclicamente al centro del dibattito nel nostro Paese. D’altronde la posta in palio è alta e la scommessa che la maggior parte delle forze politiche sammarinesi ha fatto, non nascondiamocelo, è piena di incognite e di possibili variabili.
In tutta questa vicenda purtroppo è assente la trasparenza, l’informazione reale in corso d’opera, il coinvolgimento dei cittadini, sui quali, in positivo o in negativo, ricadranno tutti gli effetti delle scelte che verranno compiute. Mi pare che manchi qualcosa di veramente fondamentale e, almeno fino ad oggi, l’opera sia monca.
E’ vero che ogni Segretario di Stato competente che si alterna organizza cicli di incontri con la cittadinanza, ma è anche vero che nel corso delle medesime vengono fornite informazioni di carattere generale sugli effetti della eventuale associazione all’U.E., in quanto passano gli anni, si moltiplicano gli incontri, ma non è possibile di fatto conoscere i risultati ottenuti fino a questo momento.
Molte informazioni non vengono rese note in quanto, ci viene spiegato, sono riservate e quindi non possono essere conosciute dalla cittadinanza in questa fase. Se, come ci è stato ricordato recentemente, il Vice Presidente dell’U.E, Maros Sefcovic, venuto in visita a San Marino, ha affermato la necessità di coinvolgere nel processo di associazione la cittadinanza, e se le risultanze degli accordi allo stato attuale non possono essere conosciute, come si fa a coinvolgere i sammarinesi? E’ chiaro che in tutta questa faccenda qualcosa non torna e qualcuno bara.
Quindi tutti quanti siamo qui a chiederci, senza avere ancora una risposta, quali saranno i costi e i benefici dell’Accordo di Associazione all’U.E.
Poi non bisogna stupirsi se tra i sammarinesi vi sono, come è stato scritto, diverse persone contrarie all’associazione all’U.E. e tanti altri i quali devono ancora farsi una idea precisa che, in mancanza di risposte dettagliate, è ovviamente difficile maturare. Per contro ci sono coloro i quali sono favorevoli all’accordo a prescindere, senza neppure sapere che cosa c’è scritto o ci sarà scritto negli accordi. Infine ci sono coloro i quali, nel rispetto del politicamente corretto si dicono favorevoli, ma in fondo, in fondo, sollevano qualche problemino perché non si sa mai. Come sammarinese confesso che sono un po’ preoccupato visto il tema di cui si sta parlando.
Qua ne va anche dell’immagine di San Marino, oltre che del suo futuro, ecco perché sarebbe necessaria la massima tempestività nell’informare i cittadini con la trasparenza più assoluta, anche perché credo che l’U.E. vorrebbe una adesione convinta da parte della maggioranza dei sammarinesi, i quali io credo debbano avere democraticamente l’ultima parola su di una scelta così importante e vincolante per tutti, attraverso l’indizione di un Referendum ad hoc.
Anzi, a scanso di figure barbine gli eventuali accordi dovrebbero essere vincolanti solo dopo il giudizio positivo della popolazione sammarinese e la maggioranza farebbe bene, senza porre in essere artifizi controproducenti, a sottoporre al giudizio degli elettori sammarinesi l’eventuale Accordo di Associazione a Referendum per iniziativa consiliare.
Io la penso personalmente così, anche se so per certo che c’è chi teme il referendum. Forse è anche giunto il momento di scoprire con certezza chi siano le forze politiche e coloro i quali sono contrari a fare esprimere liberamente e democraticamente i sammarinesi.
Poi qualunque potrà essere l’esito del Referendum, sarà la volontà espressa dalla maggioranza degli elettori, vincolante per tutti i cittadini sammarinesi. Nessuno dovrebbe avere paura, perché in una parola questa si chiama democrazia!
Augusto Casali