L’ASTROLABIO “Ci sono voluti i cittadini…” … di Augusto Casali

Dopo la già avvenuta approvazione di due Istanze d’Arengo nei mesi scorsi, alle quali nulla a fatto seguito da parte di chi dovrebbe applicare quanto contenuto nelle Istanze  approvate dal Consiglio Grande e Generale, hanno dovuto scendere in campo i cittadini per fare sbattere il naso al Governo e ai consiglieri sul problema del rispetto della quiete pubblica.

Infatti, durante l’ultima sessione consiliare, il Presidente dell’Associazione Porta del Paese, Simona Capicchioni, con molto garbo ma anche con fermezza, ha illustrato il contenuto della proposta di legge di Iniziativa Popolare “Tutela della quiete pubblica nei Centri Storici e nei centri abitati della Repubblica.”

La presentatrice, a nome di tutti i firmatari della proposta, ha parlato di deterioramento della situazione nell’ultimo biennio; di deregolazione in atto; di musica ossessiva protratta per ore, e di episodi riguardanti l’ordine pubblico. Ricordo, tra gli altri citati, a coloro ai quali fosse sfuggito, il lancio di un razzo dallo “Stradone”, come se fossimo in spiaggia, entrato poi in una civile abitazione mentre i proprietari stavano guardando la televisione, che a me non pare proprio una cosa normale. E poi c’è stato l’ultimo spiacevole episodio in ordine di tempo verificatosi il 2 settembre scorso al Campo Bruno Reffi.

Che cosa si chiede con la proposta di legge presentata in Prima Lettura? Semplice: l’emanazione di un regolamento che fissi limiti sonori, che preveda l’impatto acustico, che sancisca la disciplina degli orari e determini le sanzioni per i trasgressori. Tutto questo per garantire a chi risiede e ai turisti che pernottano a San Marino la tutela del riposo e il ritorno alla quiete, alla sicurezza e alla pulizia che un tempo erano proverbiali per il nostro Paese.

Quindi, rimessi i piedi a terra, il Consiglio Grande e Generale ha dato vita ad un ampio dibattito con 13 interventi e come risvegliandosi da un sogno, tutti, nessuno escluso, hanno avuto parole di ringraziamento per i cittadini che hanno presentato la Proposta di legge. (Aaah… se non ci fossero stati loro! Verrebbe da dire).

A questo punto le domande affiorano numerose: nessuno si era accorto di nulla? Ma dove vivono coloro i quali dovrebbero essere i rappresentanti del popolo? E soprattutto che cosa fanno? Le risposte evidentemente devono essere state ovvie, tanto che si sono mossi i cittadini per ottenere ciò che è un loro diritto e che esiste già ovunque, anche sulla Riviera Adriatica, meglio conosciuta come la capitale del divertimentificio.

 Il Segretario di Stato competente (speriamo) con un ragionamento un tantino contorto, ci ha però spiegato che egli mira ad equilibrare esigenze contrapposte. Quindi ci ha detto che farà un bel Tavolo di confronto tra tutti gli attori, non prima di avere reperito pareri di vari uffici e della Consulta delle Giunte di Castello. Campa cavallo! Si fa così quando si vuole tirarla per le lunghe.

Ma qui non ci sono attori contrapposti.

Ci sono solo cittadini che chiedono la tutela del riposo, che è un diritto sacrosanto, oltre che un nutrimento per il corpo.

Stabilito questo, e credo che non ci siano dubbi,  diventa facilissimo continuare a fare accadere eventi dedicati a sammarinesi e turisti che sostano nel nostro Paese. Vorrei ricordare ai molti intervenuti nel dibattito, che gli eventi a San Marino ci sono sempre stati, almeno fin da quando all’inizio degli anni 1950 il turismo si è rivelato un potente fenomeno giunto fino a noi.

Basterebbe citare le opere liriche organizzate alla Cava Antica, oppure l’attività del Dancing del Nido del Falco che attirava a San Marino turisti tedeschi, francesi, inglesi e scandinavi, oppure il Festival dei Popoli, un evento culturale davvero notevole, od anche i seguitissimi concerti di musiche da film che hanno portato a San Marino direttori d’orchestra come Stelvio Cipriani, Riz Ortolani e Nicola Piovani, vincitore poi dell’Oscar per le musiche del film “La vita è bella”, e in quest’ultimo periodo i turisti che arrivavano a San Marino erano pochi: più di 3.000.000 ogni anno, e potrei continuare a lungo con gli esempi.

E negli anni passati non si sono mai verificate sollevazioni popolari.

Allora forse è anche una questione di qualità a cui, mi sia concesso, San Marino dovrebbe generalmente sempre puntare per valorizzare la sua immagine, la sua tradizione e per onorare l’appartenenza ai tesori dell’Umanità proclamati dell’UNESCO. 

Cosa diversa è invece puntare su eventi “caciaroni”, da sagra della trippa, dove tutto finisce sempre allo stesso modo, con la musica da spiaggia, alta, anzi altissima, perché le band più sono scarse e maggiore è il rumore che fanno, e naturalmente…fino a notte tarda, altrimenti che gusto c’è? Oppure autorizzare ogni bar e locale a divenire una bella discoteca all’aperto, senza tanti fronzoli o permessi o controlli e soprattutto fregandosene dei cittadini residenti, tanto chi ha più decibel vince. Come nel Far West!

Allora, quel buon senso che più volte ho sentito citare durante il dibattito consiliare rivolto agli altri, se i consiglieri lo applicheranno a se stessi, vedranno che la soluzione del problema sarebbe molto semplice, quasi naturale, soprattutto se si punterà a fare tornare San Marino un luogo, sano, sicuro, tranquillo, dove rifugiarsi per godere di spettacoli ed eventi di qualità, lontani dal caos della Riviera con la quale San Marino tanto non potrà mai competere.

Augusto Casali