L’ASTROLABIO – “Come se niente fudesse…”di Augusto Casali

“Come se niente fudesse…..”cantava Svanitella Svanitè in un famoso carosello degli anni “70. Proprio così: come se nulla fosse il Segretario di Stato agli Affari Esteri del decaduto Governo targato Adesso.sm, ha da giorni piazzato le tende a New York dove si svolge l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Quale posto migliore per arricchire l’album delle foto ricordo? Passeggiando in quegli ampi corridoi si incontra un sacco di gente e la politica estera di San Marino di questi ultimi tempi, fatta di selfie ma non si sostanza, di molto fumo e poco arrosto, può incrementare di parecchio gli scatti “storici”.

Così il rappresentante di San Marino, che a questo punto della situazione politica del nostro Paese non si capisce bene chi e cosa rappresenti, ha pensato di giungere negli USA per tempo e, probabilmente, di andarsene dopo un congruo periodo di estenuante lavoro.

Così, per giorni e giorni, i giornali nostrani hanno riempito pagine di titoli, foto, articoli che riguardano l’iperattività di Renzi in questo frangente: Cene, discorsi, proclami, prese di posizione, sorrisi, strette di mano, pacche sulle spalle: i sammarinesi sono stati inondati di questa roba qua per giorni. Come se, appunto, nulla fosse!

Come se a San Marino ci fosse un Governo nel pieno delle sue funzioni, sorretto da una maggioranza Consiliare solida; come se il Consiglio Grande e Generale non fosse decaduto perché i suoi componenti hanno rassegnato le dimissioni; come se tra due mesi non si dovessero celebrare nuove Elezioni Politiche Generali per il rinnovo dell’intero Consiglio; come se i membri del Congresso di Stato non fossero in carica solo per l’ordinaria amministrazione! 

Per tre anni la politica estera di San Marino è stata praticamente latitante e non si ricorda un solo provvedimento che abbia lasciato un segno significativo, a differenza, ad esempio, della ancora irrisolta, dopo un anno, vicenda delle targhe.

 Ora che tutto è finito, ecco prendere vita una frenetica attività nella “grande mela”, tra Manhattan e la 5th Fifth Avenue, tra il Palazzo dell’ONU e il Madison Square Garden.

Penso che il momento difficile e complicato che sta vivendo la Repubblica di San Marino, avrebbe dovuto consigliare maggiore sobrietà: sarebbe stato sufficiente il disbrigo dell’ordinaria amministrazione, ovvero il discorso all’Assemblea delle Nazioni Unite, una pratica che, senza tanto “pompaggio” si poteva sbrigare in qualche giorno.

Magari guadagnandone qualcuno per rendere pubblico, prima delle elezioni, che cosa ci sia scritto nel tanto strombazzato accordo di associazione all’Unione Europea, tenuto invece molto, troppo riservato rispetto ai cittadini sammarinesi, i quali, mi auguro, saranno molto attenti nella difesa della sovranità della nostra Repubblica, vera e forse unica risorsa attraverso la quale poter risollevare le sorti del Paese sia a livello economico che a livello di immagine. 

Chissà se domani leggeremo sulla stampa di qualche altra performace avvenuta in quel di New York, che possa magari servire a risolvere qualche problema qui a San Marino?  Non vedo l’ora di comperare i giornali!