Riceviamo e pubblichiamo
E’ inutile girarci attorno. Gli uomini di Governo stanno mostrando limiti chiarissimi; chi li sostiene sta facendo salti mortali per racimolare qualche penosa scusa per giustificarli; però dobbiamo anche dire che sono sfortunati!
Sì, perché hanno nominato direttori e presidenti, soprattutto nel sistema bancario ma non solo, che sono durati il tempo delle presentazioni roboanti da parte di TV e giornali zelanti e poi per un motivo o per l’altro si sono immediatamente dimessi lasciando tutti con un palmo di naso.
Hanno fatto bella mostra, con tanto di traduzione simultanea, di personaggi danarosi che dovrebbero cambiare il volto di questo nostro Paese ed ora si viene a sapere che non avrebbero perfezionato la pratica di residenza a San Marino avviata mesi addietro.
Hanno annunciato l’arrivo in Repubblica di treni, alberghi, ospedali, piste ciclabili e chi più ne ha più ne metta, ma per ora “non si vede penna”, come erano soliti dire un tempo i cacciatori nelle giornate di magra.
L’ultimo inciampo in ordine di tempo riguarda le Telecomunicazioni. Infatti l’annunciato sviluppo delle reti TLC a San Marino, patrocinato dall’AASS, sta subendo un brutto colpo, almeno a livello di immagine. Infatti il partner tecnologico dell’Azienda dei Servizi, la Società cinese ZTE ha subito un provvedimento restrittivo da parte del Presidente degli Stati Uniti d’America, Tramp, il quale ha vietato alle aziende americane di vendere a ZTE prodotti tecnologici; il provvedimento avrà la durata di 7 anni, in quanto la società cinese avrebbe violato l’embargo attuato nei confronti di Iran e Corea del Nord e avrebbe provocato problematiche legate alla sicurezza nazionale e alla riservatezza delle comunicazioni.
Si converrà che la cosa non sia propriamente edificante e che in qualche modo vada ad intaccare l’intero progetto, anche se la società cinese ha minimizzato e il nostro Governo fa finta di nulla. Infatti viene da chiedersi quali ulteriori sviluppi si potranno produrre a livello di operatività della ZTE perdurando il duro atteggiamento degli Stati Uniti nei suoi confronti.
Qualche domanda sarà necessario farsela, visto che per l’individuazione del partner tecnologico non è stata fatta nessuna gara di appalto e l’AASS per realizzare il progetto dovrà impegnare inizialmente decine e decine di milioni di Euro.
La situazione economica del nostro Paese impone la massima prudenza visto che si stanno chiedendo sacrifici ai sammarinesi. San Marino in questo momento non è davvero in condizioni di impegnare risorse dello Stato, cioè di noi tutti, in progetti incerti e zoppicanti.
Il Governo dovrebbe battere un colpo, e mettere in campo un progetto “San Marino” di sviluppo organico e non improvvisato nei vari campi, ma temo che succederà come sulle vicende bancarie: non si accorge di niente. Non vede, non sente, non parla, nel segno di una male interpretata e a volte comoda autonomia delle varie entità operative del nostro Paese.