
Da qualche tempo a questa parte, mentre in alcuni settori la situazione è altamente insoddisfacente e i cittadini manifestano il loro malumore, assistiamo ad interventi di tentato salvataggio di questo o quell’operato di Segretari di Stato poco accorti, che sempre più spesso “toppano” e palesemente mostrano di essere inadeguati al ruolo che dovrebbero svolgere.
Siamo sicuri che sia questo il modo giusto per difendere un Governo voluto dall’attuale coalizione, quando invece si potrebbero apportare aggiustamenti di situazioni che di certo non hanno il dono dell’infallibilità? Misurarsi con la volontà popolare dovrebbe essere un esercizio da praticare lungo l’arco della legislatura e non solo a ridosso dei periodi elettorali.
Io ritengo, soprattutto di fronte a certi operati, che tirare le orecchie collegialmente sarebbe salutare sia per il Governo che per taluni personaggi che evidentemente devono misurarsi con la sindrome napoleonica.
Quanti episodi possiamo annoverare avvenuti in questi ultimi mesi, almeno 3 o 4, che non sono pochi. Segretari di Stato che danno in escandescenza, si dimettono in modo non irrevocabile, poi segue la solita sceneggiata e tutto si ricompone per carità di Patria. A ruota segue il comunicatino di prammatica per dire che tutto va bene e che sono sempre gli altri a sbagliare.
Ragazzi, ma quando ci si comporta come gente qualsiasi o come se si fosse al bar e invece si dovrebbe essere uomini delle Istituzioni, la cosa è gravissima. Stendiamo pure tutte le volte un velo pietoso, ma, come rappresentanti del popolo, ci si dovrebbe anche preoccupare degli elettori, che non sono fessi e nel frattempo si formano giudizi sulle persone, sulle forze politiche e sul Governo.
L’ultimo esempio in ordine di tempo l’esito dell’audizione in Commissione Sanità dei vertici dell’ISS: la situazione è palesemente disastrata eppure c’è stato l’ennesimo tentativo di affermare come sia stato bravo il Governo, il Segretario di Stato e il super Direttore Generale e come sia carente l’opposizione che non propone soluzioni.
In tale circostanza c’erano in fila i massimi esponenti ISS che tra stipendi e benefit, e consulenti a iosa, costano ai sammarinesi una cifra complessiva per molti inimmaginabile, ma non sarebbe niente se le cose funzionassero. Il fatto è che non funziona quasi nulla, tranne l’impegno di medici e infermieri che sulle loro spalle sostengono ancora il nostro sistema a dispetto di tutto e di tutti.
E le responsabilità sono evidenti, politiche, principalmente e poi amministrative, ed è impresa davvero impossibile puntellare con i peana una situazione che scricchiola da ogni parte. Ma i nostri politici parlano con la gente? Vanno nelle farmaci? Vanno negli ambulatori? Si ascolti qual è l’opinione della gente comune che ha problemi di salute.
Io noN lo so se davvero c’è dietro tutto questo un progetto per smantellare il sistema ISS pubblico per sostituirlo con la sanità privata, certo che per come vanno le cose il dubbio diviene forte.
Se non è così, non capisco per quale motivo non si mandino a casa certi personaggi e si torni ad un sistema con i piedi per terra, adeguato ad una popolazione di poco più di 30.000 persone, abbandonando fantastici progetti irrealizzabili e sistemi adottati nella vicina Italia, che ha decine di milioni di abitanti e che, guarda caso, ha gli stessi nostri problemi.
San Marino è unico e, pur tenendo conto della sua piccolezza, dovrebbe rivendicarlo questo ad ogni livello, così come ci hanno insegnato i predecessori!
Augusto Casali