L’ASTROLABIO – “Ecco Perché…..” … di Augusto Casali.

Ecco perché il Segretario di Stato alla Sanità nei giorni scorsi se ne è uscito con la novità della vaccinazione eterologa anche a San Marino per l’eventuale terzo vaccino. Ora ho capito!

A distanza di una settimana infatti è uscita una circolare del Ministero italiano con la quale in pratica si dice che i cittadini stranieri che hanno ricevuto Sputnik V entro 6 mesi dall’inoculazione, dovranno sottoporsi ad un terzo vaccino (Pfizer o Moderna), cioè ad un vaccino riconosciuto dall’EMA con base diversa rispetto a Sputnik V. Ora visto che a San Marino la maggioranza dei cittadini, che hanno risposto numerosi alla campagna anti Covid, sono stati vaccinati proprio con il vaccino russo, questi, stando alla lettura della circolare, dovrebbero sottostare alle disposizioni del Ministero italiano e alla eventuale terza vaccinazione eterologa.

Addirittura, chi fosse stato vaccinato da più di sei mesi dovrebbe ripetere l’intero ciclo vaccinale, naturalmente con vaccini riconosciuti dall’EMA. Però ci viene anche detto che si sta lavorando per scongiurare quest’ultima ipotesi; che comunque la terza dose sarà facoltativa salvo per i sanitari; che la terza dose eterologa, con vaccino diverso rispetto alle prime dosi, fatta a distanza di più di sei mesi dal termine del ciclo vaccinale primario, per vari studi (non meglio identificati) avrebbe un’efficacia molto maggiore sviluppando un tasso anticorpale più alto.

In effetti il Prof. Franco Locatelli, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Italiano, parlando del crossing vaccinale ha detto che “evidenze scientifiche (non meglio identificate) ci dicono che addirittura possa determinare una risposta immunologica anche più formata e più compiutamente strutturata”.

E qui, per chi come il sottoscritto non è un tecnico, la confusione aumenta notevolmente. Infatti mi chiedo come sia possibile che un vaccino non ancora riconosciuto dall’EMA (Sputnik V) mescolato ad altro vaccino riconosciuto possa divenire improvvisamente quasi portentoso.

Ma se così fosse realmente mi chiedo per quale motivo e che cosa aspettino gli organismi competenti europei a riconoscere il vaccino russo… No, le spiegazioni scientifiche fornite (non meglio specificate) lasciano ampi spazi di perplessità.

Il portavoce della Commissione Europea Christian Wigand ricorda che “il riconoscimento della vaccinazione Sputnik, il vaccino russo in rolling review all’EMA da marzo, ai fini dell’ottenimento del green pass è di base una decisione nazionale” e che ogni provvedimento assunto in merito nei confronti delle persone provenienti da altri stati UE, deve essere “senza discriminazioni.” 

Ora, in attesa che qualcuno a livello politico si decida a fare sentire la propria voce per il modo come un piccolo stato geograficamente circondato da un’altra nazione viene trattato, anche se non fa parte dell’UE,  sarebbe bene sul tema essere chiari: il terzo vaccino si fa o non si fa? Se si fa, la vaccinazione eterologa è l’unica possibilità offerta per compiacere i desiderata dell’Italia, oppure per chi è stato vaccinato con Sputnik V, visto che le cose sono andate molto bene, senza gravi problemi e il picco di contagiati a San Marino è sceso vorticosamente, è possibile fare l’eventuale terzo vaccino sempre con Sputnik, che, non dimentichiamolo, ha procedimenti diversi dai vaccini mRNA?

Un po’ di chiarezza in più, per favore, per la quale non necessità nessuno sforzo scientifico!

Augusto Casali