L’ASTROLABIO – “Finalmente è arrivato il Robot” … di Augusto Casali

Se ne era parlato nei mesi scorsi: la medicina nucleare doveva sbarcare a San Marino per far fare un balzo in avanti all’offerta tecnologica sammarinese. Il costo, è stato scritto, è di circa 3 Milioni di Euro, che, per un Paese alle prese con qualche problema finanziario, non è cosa da poco.

Ma il capo supremo, super consulente circondato di consulenti, così ha deciso e così è stato fatto. Ovviamente non sappiamo oggi quanti casi necessiteranno dell’intervento del robot in un anno, ma a occhio e croce di anni ne dovranno passare molti prima di ammortizzarne la spesa. E poi occorrono medici e personale paramedico capaci di utilizzare questo capolavoro di tecnologia, gente che ovviamente non si trova tutti i giorni dietro l’angolo.

Tra le altre cose c’è da dire che, mentre è cresciuta l’aspettativa grazie a tutto quello che è stato detto e scritto dai mezzi di informazione, evidentemente all’Ospedale di Stato non erano così attenti, visto che il robot è arrivato bello impacchettato prendendo di sorpresa un po’ tutti, tanto è vero che pare sia stato depositato nello spiazzo davanti alla camera mortuaria per un paio di giorni prima di trovargli un ricovero che pare sia comunque temporaneo in attesa di una sistemazione definitiva. Tanto che il fatto ha dato vita ad una “ballata” titolata “Monologo di un robot disperato”, che nei giorni scorsi è ampiamente circolato sui telefonini.

Bene, ora che abbiamo il tanto agognato robot le cose miglioreranno nella Sanità Sammarinese? Si bloccherà l’emorragia di medici dal nostro sistema? Cesseranno le code nelle farmacie e negli ambulatori? Si potrà finalmente parlare con un medico di fiducia come si faceva una volta, ripristinando un vero rapporto paziente/medico, utilissimo soprattutto per gli anziani? Finiranno le lotte interne, la caccia all’uomo, che pare essere ricominciata proprio in questi giorni? Cesserà l’invadenza della politica e la presenza di inutili uomini per tutte le stagioni? 

Non mi pare di vedere all’orizzonte una vera, sana volontà di cambiare le cose. Si continua a giocare una partita di potere sulla testa dei cittadini e i tumulti di queste settimane, avvenuti a livello di maggioranza, lo stanno a dimostrare.

Se non si rivede radicalmente il modello organizzativo della Sanità di San Marino, la situazione è destinata a deteriorarsi ulteriormente, così come è stato fino ad oggi. Il sistema da tempo si sta avvitando su sé stesso in una spirale che lo fa precipitare in picchiata quasi per forza d’inerzia. Mutuare un sistema organizzativo (quello italiano) pensato per circa sessanta milioni di cittadini non è stata una scelta felice.

Qui occorre una vera e propria scossa; è necessario ripensare l’intero sistema sanitario sammarinese che deve essere stagliato sulle reali esigenze di una popolazione che non arriva a quarantamila persone. Se si fa questo, si rimane con i piedi per terra e si abbandonano sogni irrealizzabili, avremo meno colpi di scena, meno annunci, meno foto ricordo, ma di certo avremo un sistema integrato rispetto alle esigenze concrete della popolazione sammarinese. E allora vedremo che molti dei disagi che i cittadini vivono oggi, e mi ripeto che vivono soprattutto i più vulnerabili, saranno superati con il semplice uso del buon senso adottato per una famiglia di 34.000 abitanti che, ovviamente, ha esigenze ben diverse da una famiglia di 60.000.000 di persone.

E’ un concetto semplice, semplicissimo, è sufficiente attuarlo. Certo, probabilmente salterebbe qualche posizione di rendita o di puro potere e forse è per questo che tutto rimane immobile, ma i benefici per la popolazione sarebbero davvero notevoli.

Che cosa si aspetta? Il crollo totale del sistema della Sanità pubblica, nato per volontà di una classe politica illuminata, a favore di tutti i cittadini, nessuno escluso?

Si faccia finalmente qualcosa nell’interesse generale del nostro Paese. E’ ora!

Augusto Casali

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