Che tempi!

E’ bastata una fotografia postata sui dannati social, raffigurante tre sammarinesi rappresentanti di forze politiche diverse, per scatenare una crisi di nervi in casa di un movimento politico che subito, come se fosse stato pizzicato dalla tarantola, ha preso le distanze dal proprio aderente immortalato nel fotogramma reo di aver forse parlato con due “vecchi” politici.
Questo è il clima attuale, figlio dell’apparire più che dell’essere; e quelli che abbiamo sotto gli occhi nel Paese sono i risultati prodotti dal pensiero corrente. Il Paese sta affondando giorno dopo giorno e nella mente di questi nuovi protagonisti della corsa al consiglierato non alberga una idea, un progetto, una via di uscita per la nostra Repubblica, no, la loro priorità sta nel rivendicare di essere nuovi, non compromessi con il passato, non importa se magari un poco stupidini, basta essere giovani e soprattutto non avere mai avuto le mani in pasta nella politica. Pretendono di occuparsi di politica ma non hanno mai fatto politica, nessuna gavetta, nessun incarico, nessuna esperienza. E’ come pretendere che uno zoppo possa correre i 100 metri in 10 secondi.
Una volta raggiunto il traguardo però, lo stiamo toccando con mano, a parte l’ambizione appagata, ci si accorge purtroppo che c’è poco e niente e occuparsi di cose che si conoscono poco si corre il rischio di compiere dei danni ingenti. Sì, perché non stiamo parlando di una partita di briscola, ma bensì degli interessi generali del Paese, in cui esistono esigenze diverse, a volte addirittura opposte, ed occorre molto pelo sullo stomaco per affrontarle, e i peli sullo stomaco, è risaputo, non spuntano quando si è neonati, bisogna crescere almeno un po’.
E’ pur vero che taluni politici del passato hanno approfittato dei ruoli ricoperti per favorire interessi personali attraverso il connubio politica/affari, ma c’erano sul campo anche quelli che dall’interno dei partiti coraggiosamente combattevano contro un modo sbagliato di fare politica. Non tutti i politici del passato sono stati uguali, così come gli attuali nuovi politici non sono tutti uguali e alla fine della fiera lo capiremo ancor meglio.
Ma mi chiedo, nella nuova era, il connubio politica/affari non c’è più? A seguire gli attuali avvenimenti non mi pare proprio, anzi; i sammarinesi anno più problemi oggi o nel passato? La risposta da dare non mi pare difficile.
A questo Paese occorrerebbe ritrovare un poco di buon senso e comprendere che il rinnovamento, anche in politica, non può che essere graduale, come è sempre stato; un misto di gioventù, forza e dinamismo, ben amalgamati con l’esperienza, altrimenti non si arriva da nessuna parte perché nessuno nasce imparato.
In politica esistono solo due categorie di persone: i capaci e gli incapaci, occorre dunque qualità, stoffa, perché senza stoffa è impossibile confezionare l’abito. Certo ora che i partiti tradizionali sono stati quasi smantellati, ovviamente anche per colpe proprie, e la politica è stata profondamente demonizzata in questi anni, non sarà semplice cambiare le cose a San Marino, anche se, invece, il nostro Paese avrebbe un dannato bisogno di riscoprire la nobiltà della politica, intesa come strumento indispensabile per salvaguardare gli interessi della Polis, la Città-Stato, la Repubblica di San Marino!