L’ASTROLABIO – “Gli Elettori hanno scelto!” … di Augusto Casali

Riceviamo e pubblichiamo

Se qualcuno ha seguito lo stucchevole dibattito televisivo avvenuto dopo l’arrivo dei dati sull’esito del Referendum sulla modifica della Legge Elettorale, sarà rimasto stupito perché al netto dei numeri, che sono chiari, avrà sentito i rappresentanti del Comitato Promotore soddisfatti ovviamente, ma anche quelli del Comitato Contrario sembravano appagati, così come i partiti di opposizione che gongolavano, ma anche fra i rappresentanti dei partiti di maggioranza c’è chi si è dichiarato non soddisfatto ma addirittura soddisfattissimo perché credeva peggio!

In questo quadretto, immagine plastica della inconsistenza dell’attuale momento, si è consumata una gara a chi aveva vinto di più, attribuendo significati politici, dall’una e dall’atra parte, sorretti però da analisi improbabili: uno spettacolo deprimente che ci fa capire perché la gente è sempre più lontana dalla politica. 

Rimangono i numeri che ci dicono che i sammarinesi hanno scelto chiaramente di modificare la Legge Elettorale. Il resto non conta sono solo chiacchiere. Chi ha vinto? Gli elettori, che alla faccia dei politici che non hanno ancora capito, da tempo utilizzano lo strumento di democrazia diretta del referendum per quel che è: la possibilità di esprimersi su di un quesito, un fatto specifico. Punto e basta! 

Non è mai successo e mai succederà, che un Governo cada per via di un referendum su temi specifici. Quindi hanno sbagliato coloro i quali pensavano di utilizzare il Referendum per dare una spallata alla malandata maggioranza, così come l’attuale Governo cade in errore se pensa che la maggioranza che lo sostiene sia oggi un po più solida di ieri, “perché pesavo peggio!”

Purtroppo per il Paese i problemi sono ancora tutti lì, aperti, senza una soluzione vera, con un Governo che in due anni e mezzo non è riuscito a dare un tangibile segno di vita e di speranza ai sammarinesi, e con una opposizione debole, divisa, che aspira comunque al governo, ma è priva di progetti concreti di cui tanto ci sarebbe bisogno.

L’attuale Governo è stato un disastro, basti pensare al sistema bancario, alla sanità, al lavoro e ad altri settori vitali del Paese. Prima toglie il disturbo e meglio è, non c’è dubbio, ma chi dovrebbe andare a sostituirlo non dice per andare a fare cosa. Invece penso che partendo proprio dalla condivisione delle cose da fare dovrebbe prendere vita una coalizione alternativa che allora diverrebbe davvero credibile agli occhi degli elettori.

D’altronde chi andrà a governare il Paese al prossimo giro si troverà di fronte una situazione pesantissima, dalla quale sarà impossibile venire fuori senza un preciso progetto. A San Marino serve una cura forte che vada in profondità, con concretezza ed intelligenza; non serve un semplice cambio di figure più o meno anonime che si muovono nel vecchio solco. Occorre una discontinuità vera, forse serve più semplicemente il recupero di un poco di buon senso che sembra oggi essere perduto e di certo più senso dello Stato per tutelare tutti i cittadini e non solo qualcuno.

Questo è il binario sul quale forze politiche solide e lungimiranti dovrebbero viaggiare, partendo proprio dal rispetto della volontà popolare. Si faccia subito la nuova legge elettorale recependo totalmente il quesito referendario approvato dagli elettori e si eviti di ritoccare qua e là altri aspetti che non erano oggetto di referendum. Lo dico perché ho captato nell’aria la volontà di alcuni di rivedere la preferenza unica, senza la quale, a proposito di ballottini, si ripristinerebbero le cordate tanto care ai vecchi capi bastone; e il voto di preferenza estero che secondo qualcuno dovrebbe essere tolto per tornare a cittadini di serie A e di serie B.

Dopo, se i votanti calano nelle varie consultazioni elettorali, non stupiamoci. Se i politici disattendono regolarmente la volontà espressa dagli elettori, vedi ad esempio il tetto degli stipendi, arriverà il momento che i cittadini non vorranno più farsi prendere in giro. 

Forse a San Marino qualcuno vuol fare a meno della democrazia?    

 

Augusto Casali