L’ASTROLABIO – “I Misteri dell’Accordo di Associazione all’U.E” … di Augusto Casali

La mia intervista di qualche giorno fa, rilasciata al Quotidiano “La Serenissima” e relativa ad un fatto avvenuto nel 2002, di cui mi sono limitato a raccontare la pura verità ricordando il consiglio che ci diede l’allora Presidente della Commissione Europea rispetto alla ipotesi di adesione all’U.E., paventata dal Governo di San Marino di allora, forse perché rapportata alla smania d’Europa della nostra classe politica attuale, ha mosso un poco le acque e qualche reazione l’ha procurata.

Il pellegrino degli Organismi internazionali, ad esempio, che non si perde mai un viaggio, ormai entrato in osmosi perfetta con i burocrati europei, in un impeto geniale ha tenuto a dire che l’Ungheria, Membro dell’U.E., ha usato il vaccino Sputnik V e quindi non è vero che San Marino, se avesse avuto legami particolari con l’Unione Europea, non avrebbe potuto usare il vaccino russo.

 Però, il pellegrino ofuscato dall’Eldorado europeo, si dimentica di rilevare che l’Ungheria, nella fattispecie, ha esercitato le proprie prerogative di Stato Sovrano, così come ha fatto, per una volta, San Marino, risolvendo un problema sanitario di enormi proporzioni e di grande gravità.

Se dovevamo aspettare le decisioni europee probabilmente eravamo ancora qua a tribolare con una dose di vaccino ogni 1.700 italiane, secondo il Memorandum firmato con il Ministro Italiano Speranza, in attesa che l’EMA riconosca la valenza del vaccino Russo che per ragioni geopolitiche, come tutti ormai hanno capito, rimane ultimo degli ultimi. Eppure, se non sbaglio, noi a San Marino abbiamo avuto i medici dell’Ospedale “Spallanzani” che hanno valutato positivamente l’efficacia e la sicurezza del vaccino Sputnik V.

E poi, il Nostro, ci ha deliziato con il luogo comune per cui oggi staremmo subendo tutte le decisioni dell’U.E., pur essendone fuori. Certo che se si continua ad avere un approccio supino al dialogo senza esercitare le nostre prerogative sovrane San Marino sarà sempre penalizzato e quando dovesse essere mai omologato a tutti gli altri sarà più di oggi una noce nel sacco, senza nessuna consistenza pratica e senza alcuna possibilità di dissentire. Bel risultato!

La verità è che già nel 2013 i sammarinesi hanno detto come la pensano rispetto al processo di adesione all’Unione Europea: il Referendum non ha raggiunto il quorum, la proposta è stata respinta e all’interno i voti contrari sono stati il 50,22%.

I vari partiti si sono allora suddivisi tra favorevoli, contrari, schede bianche e libertà di coscienza. Come al solito, alla faccia della democrazia e dei cittadini, anche quell’importante Referendum è stato disatteso. Così le forze politiche che erano al Governo sono passate all’opposizione e quelle che erano all’opposizione sono andate al Governo e in ossequio al “politically correct” , tutti o quasi,  si sono via via convertiti al raggiungimento di un Accordo di Associazione all’U.E.

Così, il 7 giugno 2016, il Governo in carica fece un riferimento in Consiglio Grande e Generale sull’esito della proposta operativa dell’Accordo di Associazione all’Unione Europea. Ricordo che già allora in sede di dibattito nel mio intervento ebbi modo di denunciare che il Governo, “…non si è adeguatamente confrontato con i cittadini….e neppure con tutte le forze politiche, né di maggioranza né di opposizione, che rappresenterebbero l’unità del Paese.   Quelle portate avanti sono le scelte del Governo ma non sappiamo se siano le scelte della stragrande maggioranza dei sammarinesi.

In questo accordo ci siamo ritrovati in compagnia di Monaco e Andorra….Siamo sicuri che abbinare  nella trattativa una Repubblica a due Principati con origini, realtà ed esigenze diverse sia la scelta più illuminata?….Andorra, ad esempio, trae il 65% delle sue entrate dalle dogane commerciali; ha l’IVA al 4% la benzina è a basso costo; più di 5 Milioni di turisti all’anno e hanno vicini di casa, Francia e Spagna, evidentemente più tolleranti dei nostri.”

Non vi pare che vi siano differenze con la realtà sammarinese? E allora come può la stessa ricetta essere uguale per tutti? Insomma, già in quella circostanza avanzai una serie di dubbi e di perplessità. Lo dico perché a nessuno sembri una novità la mia posizione controcorrente odierna.

Ma ovviamente i Governi che si sono succeduti dopo il 7 giugno 2016 sono andati avanti, senza ascoltare nessuno, a testa bassa e così siamo arrivati al giugno 2021. E oggi è esattamente come ieri, nessuno ancora sa quali siano i costi e i benefici di un eventuale accordo; in pochi conoscono gli obiettivi fissati negli incontri ufficiali e soprattutto i cittadini sono praticamente all’oscuro di tutto. Questo non è un fatto positivo, anzi è addirittura pericoloso, perché si rischiano brutte figure anche in campo internazionale.

Nessuno credo sia a priori contrario ad eventuali accordi ma è necessario sapere che cosa c’è scritto nei trattati internazionali e bisogna saperlo prima e non dopo eventuali firme, così come invece è avvenuto repentinamente in quel di Roma con tanto di pompa magna e pasticcini.  Dovrebbe essere chiaro che la difesa degli spazi di sovranità e di autonomia residui e la sopravvivenza della millenaria identità della nostra Repubblica devono essere l’imperativo di ogni rappresentante istituzionale sammarinese e chi non è capace di ciò o non se la sente per qualche motivo, è pregato di togliere il disturbo.

Per questi obiettivi credo in molti non saranno disposti a tacere; in molti lotteranno con tutte le armi messe a disposizione del cittadino dal nostro sistema democratico.

Informate dettagliatamente i sammarinesi; ditegli la verità sui vantaggi e gli svantaggi prima di firmare impegni i cui effetti ricadranno sull’intero Paese e sulle future generazioni!

Augusto Casali