L’ASTROLABIO – “I Nostalgici delle Cordate” .. di Augusto Casali

Augusto Casali

Dopo l’esito del Referendum sulla modifica della Legge Elettorale vigente, che ha sancito la vittoria del sì, è necessario da parte del Consiglio Grande e Generale, legiferare di conseguenza con un articolato che recepisca l’esatto quesito approvato.

Ma come al solito si tentenna, si prende tempo e si finge di studiare la materia, quando invece l’esercizio da compiere dovrebbe essere semplicissimo. 

Perché tutto questo? Semplice: da una parte e dall’altra, sia dalla parte di chi ha vinto, sia dalla parte che ha perso, si stanno attivando i nostalgici delle “cordate”. Ricordate quelle belle “cordate” dove il capo bastone decideva quale uomo del suo partito doveva andare in Consiglio perché funzionale alle lobby politico/affaristiche? Ecco, coloro i quali sono stati allevati con questo sistema e si sono trovati persi dopo le ultime elezioni, senza più marionette alle quali fare recitare la parte prestabilita, si stanno attivando per riesumare le preferenze multiple. Già che si deve intervenire sulla Legge Elettorale – pensano – cogliamo l’occasione per ripristinare l’antico sistema.

Si dimenticano, lor signori, che la preferenza unica è stata decretata dagli elettori e attraverso uno specifico Referendum e sarebbe mostruoso modificare la volontà popolare con una semplice e furbesca iniziativa consiliare. Se si vuole ripristinare l’antico, se si vuole tornare alle deleterie cordate di un tempo, occorre indire un nuovo referendum e metterci la faccia, con nomi e cognomi in modo che tutti sappiano, alla luce del sole.

I nostalgici delle cordate portano a sostegno delle loro tesi il fatto che nell’ultima tornata elettorale hanno avuto accesso al Consiglio Grande e Generale candidati che hanno ottenuto poche decine di preferenze, abbassando il livello del Consiglio.

In effetti che la qualità del Consiglio Grande e Generale lasci a desiderare è evidente. Mancanza di rappresentatività, inesperienze e incapacità la fanno da padrone nell’azione e nel dibattito consiliare, ma le ragioni non stanno di certo nella preferenza unica, come invece vogliono far credere i furbacchioni orfani delle cordate.

Le ragioni stanno innanzitutto nella scarsa selezione dei candidati da parte delle forze politiche che hanno presentato liste. La preferenza unica ha fatto paura ai capi, che hanno temuto di non ottenere sufficienti consensi a loro volta. Così nessuna forza politica, per non correre rischi, ha presentato una lista di 60 candidati, prima volta nella storia moderna di San Marino, e quelli inseriti non dovevano essere troppo rappresentativi per non arrecare fastidi ai manovratori. Così facendo i maggiorenti non hanno corso rischi ma la qualità delle liste si è abbassata notevolmente e nel Consiglio Grande e Generale, oltre ai primi della classe, sono fatalmente entrati consiglieri con poche preferenze.

Questo fatto in combinato disposto con il premio di stabilità, che ha regalato alla Coalizione Adesso.sm 15 consiglieri, facendo uscire dal Consiglio chi aveva avuto più preferenze, per fare spazio a chi ne aveva avute meno, ha portato a raschiare il barile e a produrre l’attuale deludente situazione.

Ma mi chiedo: i candidati eletti sono quelli che sono, che differenza ci sarebbe stata qualora fossero stati eletti con 100 voti anziché 25? Le persone sarebbero state sempre le stesse, con le stesse teste e con la stessa preparazione e non avrebbe cambiato proprio nulla.

Come detto il problema sta alla base, nella selezione di qualità che le forze politiche dovrebbero fare in fase di predisposizione delle liste, nell’interesse del Paese, anziché pensare sempre e solo all’orticello di pochi.

Quindi non fatevi abbindolare dai nostalgici delle cordate. Occhi aperti e pronti a rintuzzare ogni eventuale tentativo di tornare all’antico da parte di questi pseudo innovatori, falsi sacerdoti del nuovo modo di fare politica e del rinnovamento del sistema.

Uomo avvisato mezzo salvato! 

 

Augusto Casali