L’ASTROLABIO – “I Problemi del Tribunale” … di Augusto Casali.

Riceviamo e pubblichiamo

Nei quattro anni in cui ho avuto l’onore di ricoprire l’incarico di Segretario di Stato per la Giustizia c’erano certo attriti e fibrillazioni interne al Tribunale, a volte anche piuttosto complesse e aspre, ma con l’impegno di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, che ancora avevano un preciso ruolo,  e il contributo dei magistrati più anziani, almeno per militanza, siamo sempre riusciti a governare le situazioni e a salvaguardare il senso dello stato, la dignità di ognuno e la credibilità del Tribunale.

Da un po’di tempo a questa parte purtroppo le cose sono peggiorate notevolmente. La vecchia guardia politica dei vari partiti è stata decapitata a seguito delle vicende del procedimento “Mazzini”, colpendo sia coloro i quali sono stati già condannati nel processo di primo grado, sia coloro che, pur essendo estranei ad ogni fatto, anzi, in taluni casi, pur potendo vantare decine di atti compiuti in contrasto con un certo modo di fare politica nel corso degli anni, hanno avuto l’unica, imperdonabile colpa di avere rappresentato una generazione di politici al potere.

Una sorta di “do’ cojo, cojo!

Di conseguenza i partiti si sono indeboliti, sono divenuti sempre meno punti di riferimento per i sammarinesi, la politica urlata ha avuto la meglio e la politica in generale si è fortemente indebolita.

Il potere giudiziario viceversa si è rafforzato e più di un protagonista ha pensato davvero di poter spadroneggiare, tanto la politica si dimostrava inoffensiva. Le lotte interne al Tribunale, passate attraverso alleanze di convenienza prima e divisioni poi, si sono radicalizzate e davvero ne sono successe di tutti i colori, stando almeno a ciò che la stampa ha reso pubblico.

Si è cominciato con l’allontanamento di un magistrato di lungo corso che però non fu cacciato per grave colpa, ma fu collocato in altro incarico, fuori dal Tribunale, riconoscendogli addirittura un compenso probabilmente più alto. Un mistero per tutti che tale è rimasto!

Poi la divisione in almeno due distinti gruppi che si sono fronteggiati senza esclusioni di colpi, fino al punto che alcuni magistrati si sono denunciati vicendevolmente dando adito all’apertura di specifici fascicoli in Tribunale. Mentre la politica, anziché utilizzare nell’interesse generale la modifica di legge che prevede la parità di membri del Consiglio Giudiziario Plenario tra togati e politici, non trova di meglio che dividersi tra favorevoli e contrari dell’una o dell’altra parte.

In questo clima la nuova maggioranza ha forzato a sua volta la situazione per porre rimedio, a loro dire, a soprusi e ingiustizie di cui la vecchia maggioranza, ora opposizione, si sarebbe resa protagonista a suo tempo. Intanto uno dei due gruppi di magistrati, cosa mai successa prima, ricorre presso organi internazionali per presunti atti che sarebbero stati formulati a discapito della trasparenza e dell’equità del sistema giudiziario sammarinese.

Intanto la Commissione Consiliare d’Inchiesta elabora una relazione finale votata, caso più unico che raro, all’unanimità da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale, dalla quale emerge un incredibile connubio tra magistrati, politici ed imprenditori interni ed esterni, i quali si sarebbero resi protagonisti di vari reati penali. Il tutto costa il sindacato ad un magistrato, il quale però viene praticamente assolto dal Giudice di terza istanza, il quale sostiene che il magistrato ha agito sotto stress, se ho letto bene ciò che è stato scritto dalla stampa sammarinese.

L’attuale maggioranza grida al complotto e afferma che gangli della giustizia avrebbero agito in un certo periodo con scopi di natura politica. L’attuale opposizione, attraverso le dichiarazioni di un suo rappresentante, sostiene che l’attuale Governo sia stato deciso da un magistrato di vertice e quindi che gangli della giustizia avrebbero assecondato un processo politico.

Ora da ex Segretario di Stato per la Giustizia, ma anche e soprattutto come cittadino sammarinese mi chiedo, comunque stiano le cose: dopo tutto quel che è accaduto, dopo tutto quello che abbiamo letto, come si può avere fiducia nel nostro Tribunale, il quale continua la sua attività con tutti i suoi protagonisti ognuno al suo posto, come se nulla fosse successo? Naturalmente non voglio fare di tutta l’erba un fascio, così come la magistratura ha fatto a suo tempo con i politici, e sono cosciente che non tutti sono uguali. Ma purtroppo al di là dei singoli protagonisti è il sistema giudiziario che ne esce con le ossa rotte nel suo complesso e non so davvero come e quando potrà uscire in modo positivo dalla spirale in cui attualmente è incappato.

Qualche tempo fa, addirittura prima che la situazione raggiungesse gli attuali livelli, ho incontrato un “vecchio” Giudice del nostro Tribunale, il quale, parlando degli accadimenti del momento, mi disse: “Ti ricordi il Tribunale di quando c’era alla Giustizia Augusto Casali? Ecco, scordatelo. Non c’è più! E non so quanto tempo ci vorrà e se si riuscirà a rimettere a posto le cose.”

Sinceramente mi auguro che la politica si renda conto che molto dipende da lei. Mi auguro che ritrovi il proprio naturale ruolo al più presto, e che metta a punto terapie d’urto molto decise, al fine di pretendere, serietà, rettitudine e buon senso da parte di chi deve esercitare il difficilissimo compito di decidere del destino delle persone.

Augusto Casali