
La situazione generale del Paese non è certo delle migliori; retaggi del passato e incapacità del presente hanno prodotto una miscela deleteria. Così il sistema bancario è stato fortemente indebolito; la burocrazia è divenuta asfissiante e rappresenta uno dei più seri ostacoli per la ripresa del Paese; Banca Centrale si è rivelata una struttura sovradimensionata per la nostra realtà e ha creato negli anni molti più problemi di quelli che ha risolto; la Giustizia, senza fare di tutta l’erba un fascio, in questi ultimi anni ha perso di autorevolezza e di credibilità; manca un progetto complessivo e nel Governo si viaggia in ordine sparso, improvvisando e senza una regia che sappia con esattezza quale sia la rotta da seguire.
E’ chiaro che tutto ciò produce sconforto e rassegnazione nei cittadini, i quali si allontanano sempre di più dalla politica e dalle istituzioni della nostra Repubblica. Questo stato di cose inevitabilmente pone seri problemi al Governo che, pur mancando oggi una alternativa concreta, rischia di alzare bandiera bianca da un momento all’altro.
Infatti, al di là delle dichiarazioni di unità della maggioranza, che di solito in politica si esternano proprio per camuffare un poco le difficoltà, altrimenti non ce ne sarebbe bisogno, si colgono i primi segnali di nervosismo che come conseguenza hanno dato il via al gran ballo degli incontri più o meno segreti.
Così nei giorni scorsi esponenti di Civico 10 hanno chiesto un cambio di passo al Governo e dichiarato di avere un rapporto privilegiato con SSD, gli alleati di Repubblica Futura sono avvisati. Dal canto suo SSD, formazione con varie anime, incassa ma nel frattempo parla proprio con R.F., ma anche con la D.C., non si sa mai.
Sul versante dell’opposizione RETE sembra l’unica ad avere le idee abbastanza chiare, nel senso che non vuole contaminazioni di nessun tipo con il passato, almeno a parole, e quindi ha messo in campo una strategia tesa ad annettere i “puri”, ma anche molto, molto inesperti, che ci sono in circolazione. Quelli di RETE, e non lo nascondono, mirano ad arrivare primi alle prossime elezioni dopo il primo turno. Sarà sufficiente per raggiungere l’obiettivo?
La D.C. non può di certo ripresentare una coalizione con PSD e PS, già bocciata alle ultime elezioni; tra l’altro nel frattempo i due Partiti Socialisti hanno perso parecchi pezzi lungo la strada. Ma la D.C. è un Partito ancora abbastanza strutturato, esperto e di certo non sta con le mani in mano, parla con tutti, anche con RETE, ovviamente.
Qualcosa di elettoralmente consistente potrebbe nascere nell’arcipelago socialista, ancora vasto anche se frammentato. Vista la grave situazione in cui versa il Paese, se trovassero il modo di confezionare una proposta comune potrebbero costituire un elemento di novità utile a realizzare una alternativa concreta. Ma l’impresa è difficile, perché i personalismi producono politiche mediocri e quindi, più che pensare al Paese taluni pensano a salvare il proprio orticello: leggasi sedere.
Comunque il gran ballo delle forze politiche è iniziato, solo che al momento è un ballo in maschera, dove nessuno sa con esattezza chi ci sia dietro, i volti cambiano, si camuffano, e la diffidenza la fa ancora da padrona.
Ma piano piano le maschere cadranno, i volti finalmente saranno nitidi e i governi nasceranno: nuovi, seminuovi, usati sicuri? Vedremo.
Mi gira per la testa una idea: vuoi vedere che alla fine del gran ballo la D.C. e RETE gettando la maschera faranno il prossimo Governo insieme, naturalmente nell’interesse del Paese?
Idea peregrina? Boh! Certo per alcuni sarebbe una bella presa in giro, mentre per altri un piccolo capolavoro politico, l’arte del possibile!
Augusto Casali