L’ASTROLABIO – “Il crollo del Turismo” … di Augusto Casali

Augusto Casali

Già da qualche anno a questa parte il settore turistico stava segnando il passo: il numero di visitatori ante Covid 19 si era attestato tra il 1.800.000/1.900.000. La qual cosa era di per sé già assai eloquente: rispetto alla metà degli anni “90 San Marino aveva già perso 1.500.000 visitatori, vale a dire il 40% di presenze!

La cosa strana è che tutto questo si è consumato nell’indifferenza generale, a cominciare dalla politica sempre occupata a fare altro, dalle stesse sterili organizzazioni di categoria che non sono più quelle battagliere di un tempo, dagli stessi commercianti che nelle organizzazioni di categoria non credono più ma che rassegnati si dimostrano incapaci di reagire, preferendo vivacchiare nel proprio orticello fino a quando dura.

A complicare non poco la già preoccupante situazione è arrivato il Coronavirus, con tutte le implicazioni che si è portato dietro: mesi di chiusura delle attività, gestione dell’emergenza mutuata dall’Italia con annesse confusione, burocrazia stupida e mancanza di progetti. Cessata la chiusura la ripresa, in mezzo a incertezze e qualche contraddizione, si è rivelata più lenta del previsto e per quanto riguarda il turismo direi che i fattori negativi si sono dimostrati tutti facendo registrare un calo generalizzato di turisti nella Penisola Italica, anche nelle Città d’arte come Roma, Firenze e Venezia.

In Emilia Romagna il turismo nei primi sei/sette mesi del 2020 ha fatto registrare un calo sensibile, d’altronde la mancanza di stranieri, in alcuni paesi ancora alle prese con il virus; il timore di molti che ancora persiste, anche grazie alla propaganda spesso spropositatamente basata sulla paura adottata in Italia; la difficoltà nella riapertura degli aeroporti e la ritrosia delle compagnie aeree nel riprendere le attività con le norme di sicurezza anti-virus; sono tutti fatti che inevitabilmente hanno pesato sul turismo della Riviera Adriatica, anche se probabilmente il mese di agosto dovrebbe fare registrare un incremento di turisti italiani che preferiranno vacanze brevi in Italia, possibilmente nelle vicinanze delle città di residenza.

Essendo questo il quadro e considerando che già negli anni passati, mentre il turismo rivierasco aumentava annualmente, quello di San Marino calava o nelle migliori delle ipotesi rimaneva stabile, la situazione per il turismo della nostra Repubblica si è rivelata ora davvero molto compromessa. Aggiungiamo poi che il Patrio Governo non ha messo in campo il benchè minimo sostegno a livello di contributi, di sgravi fiscali e di politiche di emergenza; teniamo presente che i prestiti bancari garantiti dallo Stato, che per i commercianti altro non sono che nuovi debiti che si vanno ad aggiungere a quelli già contratti per l’avvio della stagione (affitti, acquisti merce, tasse e ammennicoli vari) sono vincolati a procedure burocratizzate all’estrema potenza, tanto è vero che coloro i quali ne hanno fatto richiesta nel mese di giugno, ad agosto ancora nulla hanno visto e nulle sanno, e ci renderemo conto di quali sono le condizioni degli operatori del turismo sammarinese in questo momento. Ma tutti fanno finta di nulla. Tutti tacciono!

Tra le altre cose, senza voler fare polemica con i responsabili del Turismo a San Marino, i quali mi rendo conto devono fare praticamente le nozze con i fichi secchi, mi pare che gli stessi non siano troppo ben consigliati, in quanto sparano a salve le risorse di cui dispongono, accontentando magari qualcuno a discapito di altri, fornendo qualche occasione ai sammarinesi di uscire di casa dopo il lungo lokdown, cosa meritevole,  ma senza esercitare, attraverso iniziative davvero modeste, una vera attrazione verso i turisti, che infatti rimangono dove sono. Per dirla con una battuta la “copertina” è davvero corta.

Cosa deve succedere ancora per suggerire al Governo un intervento rapido ed organico a sostegno del tessuto economico rappresentato dalle attività turistiche che a San Marino fino al 2019 hanno rappresentato il 19% del PIL della nostra Repubblica?

Ricordate, ad ottobre si tireranno le somme e se non sarà successo niente nel settore del Turismo saremo costretti, dopo il conteggio sanitario, a contare i morti economici del settore, che tradotto in parole povere significherà: Chiusura di attività, aumento della disoccupazione ed impoverimento generale dell’economia sammarinese.

 Mi pare che il Paese avrebbe necessità di ben altro in questo momento!