L’ASTROLABIO – “Il declino dei partiti” … di Augusto Casali

Il nostro Paese sta attraversando da diversi anni un periodo di difficoltà dal quale, anche se sono cambiati diversi governi in questi anni, sembra non venirne fuori. Se siamo giunti a questo punto, a mio avviso, ci sono ragioni precise, che però non sono quelle che vengono solitamente sbandierate nell’ottica del politicamente corretto con l’intento di trovare capri espiatori e contemporaneamente autoassolversi.

Le ragioni sono indubbiamente complesse e, contestualizzando tutti gli accadimenti che si sono succeduti negli ultimi 25 anni, forse sarebbe ora di aprire una riflessione franca; di compiere una analisi seria che possa portare a capire e quindi forse a ripartire con spirito di appartenenza ad uno Stato che in questo momento non avrebbe di certo bisogno di imbonitori, saltimbanchi e falsi profeti, ma piuttosto del concorso delle menti più lucide ed oneste del Paese.

Io penso che il declino lento ma inesorabile dei partiti sia alla base di tutte le problematiche che oggi ci stanno di fronte. Sia la causa dell’imbarbarimento dello scontro politico dove gli uni non riconoscono più il ruolo dell’altro. I partiti politici in origine, con tutti i loro difetti e le loro ritualità, erano comunque laboratori di idee, di studio e palestre democratiche regolate da equilibri dettati da pesi e contrappesi che disciplinavano i vari organismi.

Oggi molti di quei partiti non ci sono più; altri sono la parodia di se stessi, altri ancora non sono che un lontano ricordo di ciò che erano un tempo; e poi ci sono le nuove formazioni che via via si sono venute a creare colmando il vuoto che i partiti hanno lasciato: prima urlatori, rivoluzionari, innovativi e poi, una volta entrati nel meccanismo, sempre più imitazioni dei partiti di un tempo ma con scarso successo perché manca loro la “gavetta” e la storia. E allora fanno quello che possono ma è evidente che non è quello di cui il nostro Paese avrebbe bisogno.

Perché i partiti politici sono andati in crisi? Io posso dire che cosa penso in base alla mia esperienza personale, che non è poca, tuttavissuta all’interno dell’area socialista, anche se ormai da qualche anno il socialista lo faccio a casa mia per scelta. Ebbene, io credo che la maggioranza della dirigenza e del popolo socialista abbia nel tempo tradito principi e valori fondanti e abbiano trascinato i primi e si siano fatti trascinare i secondi, nell’equivoco che ha condizionato un intero periodo storico, che peraltro non sono per nulla convinto che sia finito: i disonesti sono stati visti come i furbi della situazione e gli onesti come fessi di turno. Equando è stata data la possibilità alla base del P.S.S., ad esempio, di scegliere tra gli uni o gli altri, scelsero a grande maggioranza coloro i quali si sarebbero poi rivelati improponibili e impresentabili.

Tutto ebbe inizio quando il voto estero passò dalla gestione dei partiti a quella di singoli fiduciari, andando ad incidere pesantemente sul voto di preferenza e quindi sulla composizione dei gruppi consiliari. Le barriere esistenti si abbatterono e dilagò l’intreccio politica, affari, occupazione del potere e quindi la creazione di un sistema in cui la disponibilità di denaro contava molto, perciò i potenti divenivano sempre più potenti e chi si opponeva sempre più debole.

Potevano avere un futuro esaltante e roseo, se non pari a quello tramandatogli, partiti socialisti i cui dirigenti rappresentavano l’esatto contrario dell’ideale Socialista? Gli eventi succedutisi poisono tutti documentati e documentabili e ci portano ai giorni nostri e alla situazione che è sotto gli occhi di tutti i sammarinesi.

E quando leggo in questi giorni, dopo mesi e mesi di silenzio disarmante, un comunicato del P.S. che esalta la figura dei nonni in occasione della giornata a loro dedicata, dimenticandosi di fare parte di una maggioranza che ha attuato un prelievo forzato per quattro mesi alle pensioni dei nonni, mi cadono le braccia a terra e mi chiedo dove sia andata a finire la politica.

E guardate che sono attendibile, perchè oltre ad essere un Socialista sono anche un nonno!