L’ASTROLABIO – “Il gioco delle parti”
Di Augusto Casali
Forse mi sbaglierò; forse anni di politica alle spalle mi condizionano nei ragionamenti; forse i parametri sono drasticamente cambiati rispetto al recente passato; sta di fatto che a me pare che il quadro politico sammarinese sia dannatamente uniforme e grigio.
Non ci sono più battaglie di principio alla base dell’agire, non vi è più la difesa di valori fondamentali; tutto si stempera in una melassa informe dove maggioranza ed opposizione confondono i loro contorni.
Fateci caso, tutti gli scontri che avvengono anche in modo apparentemente acceso, se andate a grattare in fondo in fondo, nascondono, neanche poi tanto, interessi particolari di singoli e più spesso di gruppi che continuano a coinvolgere personaggi eterogenei che per ruolo dovrebbero avere invece obiettivi profondamente diversi.
Allora sì che ci si accalora; sì che si dà tutto per raggiungere l’obiettivo comune. E chi se ne importa della destra o della sinistra; chi se ne frega del socialismo, del comunismo e del cattolicesimo; a chi interessa più il modello di sviluppo della società. L’importante è che l’interesse particolare trionfi e per raggiungere l’obiettivo tutto è lecito.
La politica intesa come salvaguardia della “Polis” e delle aspettative dei suoi cittadini è divenuta ormai solo un pallido ricordo, o più semplicemente un comodo paravento che, parodia di sé stessa, camuffa, mimetizza e confonde.
Così tutto assume quasi la stessa tonalità nel grigiume generale; i cittadini si allontanano sempre di più dalla politica attiva e dalle istituzioni e soprattutto perdono speranza e con essa la voglia di ribellarsi alle nuove e ben più sofisticate oligarchie.
D’altronde gli ultimi tre governi che si sono succeduti alla guida del Paese sembrano essere la fotocopia l’uno dell’altro nella sostanziale continuità, quindi non può succedere nulla di nuovo e quando succede, ad esempio come nella Giustizia e nel Tribunale, avviene solo per forza di inerzia di fronte all’insostenibile basso livello di credibilità raggiunto.
Intanto i problemi di fronte ai quali si trovano il Paese e i sammarinesi rimangono tutti sul tavolo, aggravati dall’avvento del Coronavirus. I proclami si accavallano ma le soluzioni concrete ed effettive non arrivano.
Tra qualche giorno scade il termine dei lavori della Commissione d’Inchiesta Consiliare sulle vicende che hanno caratterizzato gli ultimi anni di vita nella nostra Repubblica, sulla quale si sono addensate molte aspettative, in quanto occasione per ricercare la verità dei fatti da portare a conoscenza dei cittadini che hanno tutto il diritto di sapere effettivamente come siano andate le cose.
Si tratta dunque di un momento importante che potrebbe chiarire molte cose e spiegarne altre. Nulla in questi mesi è trapelato sul lavoro della Commissione, il silenzio è stato quasi totale, ma indiscrezioni attendibili, dicono che alla fine ci sarà un’unica relazione finale.
Ma come, maggioranza ed opposizione su quei temi si sono scontrate frontalmente, brutalmente; hanno detto, hanno scritto ed ora la relazione finale dei lavori della Commissione d’Inchiesta Consiliare sarà unica?
A me pare impossibile, ma se le indiscrezioni risponderanno a verità, pur riservandomi di leggere la relazione finale, la mia impressione relativa al consociativismo dei boiardi di governo, di maggioranza e di opposizione, ne uscirà molto rafforzata!