L’ASTROLABIO – “Il Grande Fratello Sammarinese” … di Augusto Casali

Appena giunta la notizia che San Marino si sarebbe dotato del vaccino russo Sputnik V ho pubblicamente applaudito l’operato del Governo che, a mio avviso, per quel che conta, ha operato positivamente nell’interesse della popolazione sammarinese, soprattutto visti i ritardi, apparentemente ingiustificati, nell’applicazione del Memorandum firmato con l’Italia che prevedeva l’invio di una dose di vaccino ogni 1.700 giunte nella nazione limitrofa, fino ad oggi mai arrivate in territorio sammarinese.

Nel prendere atto della recrudescenza del virus e delle sue variabili che fanno aumentare i contagi anche tra i più giovani, non posso però dimenticare che questa storia dura da un anno: prima il Coronavirus, poi la seconda ondata e la stretta per salvare il Natale, poi la chiusura pressochè totale proprio nel periodo natalizio per salvare la primavera e la Pasqua, ora nuova stretta per salvare l’estate. L’impressione è che il gatto si morda la coda e che si continui ad inseguire il virus senza prevenire mai nulla e di conseguenza vengono messe in atto chiusure di tutto o quasi, che se non sono dei veri e propri lokdown ci somigliano molto. E questa storia dura, come già detto, da un anno solare e chissà quanto sarà destinata ad andare avanti. Un esempio è proprio il ricorso alla soluzione Sputnik V. E’ arrivato nel nostro Paese e tutti ne siamo contenti, ma questo fatto non ci può far dimenticare però che è arrivato con mesi di ritardo e proprio perché, come dice il Segretario alla Sanità, “il Covid non è un gioco!”, essersi affidati ad un unico interlocutore poteva, come si è dimostrato nei fatti, essere pericoloso per l’intera Comunità. Viceversa oggi, probabilmente, potremmo essere stati, date le nostre dimensioni territoriali e di popolazione, il primo Paese al mondo Covid free.

Quando leggo poi nel nuovo decreto restrittivo, tra le altre incongruenze, che sono vietati pranzi e cene e comunque ogni altra situazione similare che comporti il togliersi la mascherina all’interno dei domicili privati tra persone non appartenenti allo stesso nucleo di conviventi e che le forze dell’ordine sono autorizzate a verificare, anche su segnalazione, il rispetto di tale misura di contenimento, mi dico che il Grande Fratello è arrivato anche nelle nostre case in barba alla Carta dei Diritti di San Marino e che la delazione ovvero la spia, viene nobilitata a livelli veramente discutibili.

Ora, data la difficile situazione, fare opera di sensibilizzazione e di informazione sulla necessità di mantenere distanze, di sanificare le mani e di tenere mascherine quando non si è soli è una cosa sacrosanta, ma imporre quel che deve succedere nelle case private sinceramente mi pare sintomo di una lucidità perduta. Anche perché sostanzialmente fino ad oggi i sammarinesi hanno dimostrato disciplina e pazienza infinita e mi chiedo che differenza ci sia pranzare a casa, mantenendo le distanze, o al ristorante, mantenendo le distanze. Anche perché nessuno, credo, pensi di fregarsene del virus e di quel che sta succedendo da noi e nel mondo.

E a proposito di Carta dei Diritti, – la Repubblica di San Marino assicura pari dignità sociale e uguale tutela dei diritti e delle libertà – che potranno essere limitati – solo in casi eccezionali per gravi motivi di ordine e di interesse pubblico. 

La chiusura obbligata e l’operatività limitata delle attività turistico- commerciali sono state attuate proprio per la difesa degli interessi generali. Ma tale situazione ha prodotto una diversificazione, di cui sarebbe bene prendere piene coscienza, tra i cittadini che comunque hanno mantenuto un reddito e chi invece non ha potuto lavorare per legge per gli effetti della pandemia, nonostante, sempre la nostra Carta dei Diritti preveda che – il lavoro è diritto e dovere di ogni cittadino – e che – la proprietà e l’iniziativa economica sono garantite-.

Di fronte a tale stato di cose, non sostenibile ancora per molto, sono stupito, ma neanche più di tanto, del silenzio sostanziale delle organizzazioni di categoria, le quali si limitano a fare l’atto di presenza con un comunicatino ogni tanto; sono sorpreso per la tolleranza dimostrata dai singoli commercianti e dagli operatori del turismo; mi chiedo che fine abbiano fatto i famosi “ristori” annunciati in gran pompa magna un mese fa, terreno di scontro nel Governo fino al punto di annunciare in TV un auto ultimatum non meglio identificato, da parte di un membro dello stesso Congresso di Stato. 

Probabilmente, trattandosi di un auto-ultimatum, cioè un ultimatum a sé stesso, c’è da giurarci che egli, di fronte al nulla di fatto, sarà alla fine clemente con sé stesso.

 In definitiva il tempo passa e nonostante i proclami… nulla cambia!

Augusto Casali