L’ASTROLABIO – “Il Sistema Democratico Sammarinese” .. di Augusto Casali

 

Capisco che il nostro Paese sia alle prese con problemi assai complessi che da troppo tempo forse aspettano una risposta, ma io credo che si debba parlare, in tempi non sospetti, anche di Legge Elettorale e di Democrazia Diretta.

Infatti le regole del gioco e le modalità di coinvolgimento dei cittadini alle scelte fondamentali della collettività, stanno alla base della democrazia di uno stato. Quindi sono estremamente importanti e se ne deve parlare attraverso un confronto sereno che può essere tale all’inizio di una Legislatura e non certo a ridosso di elezioni politiche generali.

Infatti l’ultima modifica alla legge Elettorale, oltre a mortificare l’istituto del referendum per quanto concerne le preferenze, ha partorito regole che ben poco hanno a che vedere con la democrazia rappresentativa. 

Ad esempio lo sbarramento al 5% ha costretto più di una forza politica a mettersi insieme con chi insieme non potrà mai stare, se non per un brevissimo periodo, altrimenti sarebbero rimaste fuori dal Consiglio Grande e Generale. Ora queste liste “Arlecchino” sono componenti senza peso politico di un Governo che numericamente potrebbe fare tranquillamente a meno di loro: mi sapete dire che cosa rappresentano realmente queste forze se non la sublimazione della ricerca del potere? E questo fatto serve al nostro Paese che vive un momentaccio e avrebbe bisogno invece di forze autorevoli, forti della loro rappresentatività?  

Stessa cosa dicasi di altre liste condominio, composte di molti partiti, a cui non è riuscita la scalata al potere e sono rimaste all’opposizione. A distanza di due mesi dalle elezioni cominciano già a rivendicare ognuna la propria identità, fanno comunicati come singole forze politiche ed il bel progetto presentato agli elettori sta andando a farsi benedire. Ora, queste liste presentatesi sotto mentite spoglie alle elezioni che cosa rappresentano più oggi?

Tutto questo discorso insomma per dire che la legge elettorale del nostro Paese va rivista e corretta e prima lo si fa e meglio sarà per tutti. Io penso che il legislatore debba trovare il coraggio che non ha avuto recentemente puntando ad una modifica in senso proporzionale, perché al di là della storiella che i governi verrebbero decisi nelle sedi di partito, d’altronde esattamente come succede oggi, il sistema proporzionale, pur con tutti i suoi difetti, rimane il sistema più democratico perché ognuno rappresenterebbe in Consiglio Grande e Generale l’esatta percentuale riconosciutagli dagli elettori. Senza esclusioni artificiose, senza trucchi vantaggiosi per qualcuno e senza inganni nei confronti dei cittadini.

Di pari passo, visto che le varie forze politiche che si sono succedute al Governo negli ultimi anni, sembrano avere tutte lo stesso difetto: difficoltà a decidere, forse sarebbe il caso di ricorrere all’utilizzo più frequente di strumenti di democrazia diretta, come il Referendum, almeno sulle decisioni di fondo che coinvolgono l’intera nostra comunità, chiamando a partecipare direttamente il cittadino senza altre mediazioni. La dimensione della nostra Repubblica favorirebbe non proco la pratica della democrazia diretta.

Certo sarà bene affermare il principio che la volontà dell’elettore è sovrana e ciò che decide è vincolante per tutti, evitando, come è successo anche recentemente, che 48 membri del Consiglio Grande e Generale possano decidere di cassare l’esito di un Referendum, quindi di cassare la volontà espressa dal popolo, nell’indifferenza di Giureconsulti, operatori del diritto e democratici da strapazzo!

Augusto Casali