
Questo anno 2020 era praticamente iniziato con l’arrivo del Corona virus, l’epidemia che ha portato via vite ed ha prodotto danni economici incredibili alla economia mondiale. Questo anno 2020 sta finendo e il virus ne rimane il protagonista. E’ vero, in tutta Europa è iniziata la vaccinazione anti Covid – 19, e questo lascia sperare che finalmente potremo gradualmente tornare alla normalità. Ma siamo agli inizi di un processo e ancora devono essere autorizzati alcuni vaccini, molte milioni di dosi dovranno entrare in Italia e di conseguenza anche la quota spettante a San Marino, e poi dobbiamo sperare che siano molti coloro i quali si vaccinano per raggiungere un apprezzabile risultato benefico per tutti.
Nel frattempo è arrivato il Natale e nel nostro Paese era tutto pronto: luci, iniziative, mercatini, come se nulla fosse il “Natale delle Meraviglie” era pronto ad accogliere i sammarinesi e gli eventuali visitatori della nostra Repubblica. Personalmente ho vissuto le fasi di presentazione, di inaugurazione e gli annunci roboanti, come un rito propiziatorio e dopo aver molto apprezzato e difeso le norme emanate dal nostro Governo in una prima fase, assai diverse da quelle italiane, sono impallidito quando ho sentito e letto dichiarazioni più consone al bar che in bocca a rappresentanti del Governo di San Marino, relative alle ultime misure assunte dal Governo Italiano, e dichiarate senza mezzi termini “sbagliate”!
E’ pur vero che il nostro è uno Stato indipendente, ma la storia ci insegna che i rapporti diplomatici, soprattutto con i vicini di casa, sono sempre stati al centro del nostro agire e del nostro dire. Altro è difendere con orgoglio la specificità della realtà sammarinese, altro è dimenticare che il nostro piccolo Paese è geograficamente circondato dal territorio italiano e costituisce nella Penisola italica un unicum, soprattutto in certe circostanze che davvero non conoscono confini.
La mancanza di solidi rapporti anche con altre grandi nazioni, di attività diplomatica di livello e la mania di protagonismo un po’ provinciale di taluni membri di Governo, hanno portato, in un momento difficile per tutta l’Europa, a non essere interpellati in fase decisionale e quindi all’assunzione di provvedimenti molto, troppo diversi tra San Marino ed Italia e questo ha portato i nostri vicini di casa, sempre pronti ad usare i muscoli con i più piccoli, ai provvedimenti che tutti sappiamo. Passaggio in zona C, con tutto ciò che ne consegue per il fatto già sopra ricordato: i confini geografici che non si possono mai dimenticare.
A questo punto la frittata era fatta e non rimaneva che fare marcia indietro su tutta la linea, fatto che è puntualmente avvenuto da parte del nostro Governo, il quale si è uniformato praticamente a tutte le norme italiane fino al 6 gennaio 2021. Cosa che, data la complessità e la quasi esclusività, del rapporto Italo-Sammarinese, da parte di San Marino, credo proprio non potesse essere evitata.
Come conseguenza immediata c’è stato il ritorno in zona A, che però, a quel punto, non ha avuto nessun effetto benefico a livello di flussi turistici.
Immediatamente il ritorno in zona A è stato sottolineato con gioia da alcuni settori della maggioranza come chiaro esempio dei buoni rapporti Italia-San Marino: se la cosa non fosse tremendamente seria farebbe anche sorridere.
Ed in pratica è così calato mestamente il sipario sul nostro triste Natale delle Meraviglie!