L’ASTROLABIO – “Il Turismo che non c’è” … di Augusto Casali

Augusto Casali

Nonostante i mirabolanti annunci del titolare del Turismo sammarinese, i tavoli territoriali, gli accordi e i memorandum sottoscritti nel globo terraqueo, la dura realtà relativa al Turismo di San Marino, un tempo non lontano capace di ospitare quasi 3.500.000 visitatori ogni anno, mostra a tutt’oggi, luglio 2021, una enorme difficoltà a ripartire dopo quasi un anno e mezzo di devastante Pandemia che ha prodotto, al settore turistico in particolare, danni enormi.

Dall’estero ben pochi sono gli arrivi che si contano oggi in Italia e conseguentemente a San Marino; gli italiani cominciano lentamente a muoversi ma la capacità di spesa dei nostri vicini di casa si è notevolmente ridotta in questo periodo. Il turismo attuale non è che un pallido ricordo rispetto ai mesi di luglio che vedevano le strade del centro storico pullulare di turisti in visita al nostro Paese.

Ci sono motivi diversi che spiegano l’andamento attuale del fenomeno turistico a San Marino, ma certamente una delle ragioni sta nella folle politica messa in atto, che costa parecchi denari dei contribuenti sammarinesi ma che non porta nessun risultato apprezzabile. Le discoteche a cielo aperto sparse nel Paese, senza rispetto delle regole e delle leggi sammarinesi, oltre che turbare fino a tarda ora la quiete pubblica e il riposo dei residenti nel centro storico e negli abitati, sta facendo scappare a gambe levate quei turisti che hanno scelto di pernottare a San Marino nei nostri alberghi.

Si sta verificando nel centro storico il moltiplicarsi di tavoli, ombrelloni e sedie, buttate su alla bella e meglio occupando piazze, parcheggi e marciapiedi. Veri e propri capolavori di cattivo gusto che mal si sposano con la San Marino, Patrimonio UNESCO dell’Umanità, che meriterebbe ben altre iniziative. L’ultima creatura della politica turistica imperante è quella distesa di tavoli e sedie nel deserto del parcheggio destinato ai pullman nella zona della ex Stazione, sorta attorno ad un gabbiotto nato e utilizzato come cesso pubblico. Il tutto credo si commenti da solo, ma dopo non lamentiamoci se i turisti non vengono a San Marino.

Il nostro Paese avrebbe necessità di progetti complessivi tesi a valorizzare la statualità della nostra Repubblica; a fare di San Marino un luogo accogliente per tutti, un luogo unico, un salottino dove passare serate alternative al caos della Riviera Adriatica, che ha caratteristiche assai diverse rispetto alla nostra realtà; un luogo dove regna la pulizia, che non è più quella di un tempo e la sicurezza, che è sempre stata una caratteristica distintiva a San Marino. E sottolineo questi due ultimi aspetti anche se so essere indigesti a qualche intelligente esponente politico di spicco.

Invece le cose stanno andando in direzione diametralmente opposta e quel che è peggio è che vi siano i rappresentanti delle istituzioni che favoriscono questo andazzo, anziché tutelare la quiete e il riposo notturno dei propri cittadini. A qualcuno è concesso tutto, gli amici degli amici possono tranquillamente fregarsene delle leggi e dei decreti vigenti sull’igiene, sui limiti del suono, sui limiti di orario, sui diritti d’autore e sul Codice Penale. 

E poi c’è la supponenza, l’arroganza, la prepotenza di taluni che stanno al vertice, fortunatamente non tutti sono uguali, i quali per nascondere la loro pochezza e il fallimento delle loro iniziative, vorrebbero che i commercianti tenessero aperti i negozi alla sera, senza probabilmente sapere che per stare aperti dalla mattina alla sera occorre personale per fare i turni e che il personale va pagato. E dati i chiari di luna, dopo praticamente 18 mesi di chiusura o semi chiusura delle attività, senza aver incassato e con il turismo che non c’è, dove si prendono i soldi per pagare il personale? Solo questo dato basterebbe per fare capire quanta distanza c’è attualmente tra il “palazzo” e il Paese reale.

Ma qua nessuno osa intervenire per evidenti ragioni di salvaguardia di precari equilibri politici, ma attenzione perché la corda si sta tendendo troppo e forse il recupero di un minimo di buon senso sarebbe oltremodo necessario.

Anche perché nel frattempo siamo in attesa del turismo che non c’è! Ad agosto crescerà e se poi sarà cattivo tempo le nostre strade potranno riempirsi, così giornali amici e Televisione di Stato potranno pompare la notizia del giorno: “San Marino presa d’assalto dai turisti!” e i politici potranno pavoneggiarsi per un giorno sfilando sui mezzi di informazione. Poi però il giorno finisce e arriveranno i freddi numeri statistici annuali che non tradiscono mai e allora, come è già successo, tutti capiranno esattamente come stanno le cose, anche le così dette autorità competenti!

Augusto Casali