
Le cose da fare per il nuovo Governo entrato in carica da pochi giorni sono davvero tante. Un po’ in tutti settori siamo nel corso degli anni rimasti indietro mentre il mondo è andato avanti.
Uno dei segmenti che necessita particolare attenzione è un settore a cui San Marino è naturalmente vocato e che ha costituito tradizionalmente un punto fermo dell’economia sammarinese: Il Turismo.
Da anni questo settore soffre enormemente, i commercianti resistono con le unghie e con i denti, ma è sempre più difficile perché rispetto al passato sono venuti a meno il 40% di visitatori, siamo passati da 3.500.000 turisti degli anni “90 a 1.900.00 visitatori degli ultimi anni, e questo è avvenuto nell’indifferenza generale mentre il turismo nel mondo, in Europa e sulla Riviera Adriatica è in costante aumento.
Tutto ciò ha portato alla penalizzazione dell’intero comparto e sempre più frequentemente si deve registrare la chiusura di attività commerciali, soprattutto in alcune zone del Paese.
Purtroppo, e lo dico per esperienza essendo stato titolare della Deputazione al Turismo per ben sei anni, il settore è sempre stato sottovalutato. Le cose funzionavano, la gente veniva in visita a San Marino, la ricchezza prodotta veniva bene o male suddivisa fra tutte le imprese e in definitiva ne beneficiava l’intera economia del Paese. Quindi i problemi del Turismo, anche in Congresso di Stato, venivano sempre dopo perché c’era sempre qualcosa di più importante da discutere, di più urgente da fare e le problematiche del turismo potevano aspettare, tanto i turisti venivano a San Marino ugualmente.
Così è iniziato un lento ma inesorabile declino, iniziato negli anni 2.000 e tutti, tranne pochi, hanno fatto finta di nulla. Anzi, in molti, vista l’assenza della politica, si sono lanciati alla carica e sfruttando una male intesa collaborazione pubblico/privato, incredibilmente permessa, ha parcellizzato il bene turismo traendo benefici particolari a discapito degli interessi generali.
Ora ci ritroviamo con meno turisti, meno capacità di spesa pro capite e, alla faccia dell’ennesimo Piano Strategico, senza un vero progetto che parta dai sammarinesi e affronti le problematiche del Turismo di San Marino.
L’impresa che aspetta il nuovo Governo dunque non è per nulla facile, con un po’di buon senso però molte cose potrebbero rimettersi a posto. Una delle prime cose da fare è riportare visitatori a San Marino e questo può essere possibile nell’immediato con una politica mirata verso i Tour Operetor, tesa a reinserire la meta del nostro Paese nei loro circuiti; valorizzare l’Ufficio del Turismo, dove albergano ottime professionalità, scavalcate costantemente da inutili e dispendiose sovrastrutture inventate negli ultimi anni; puntare su cose semplici e adatte alla nostra realtà, individuando manifestazioni di spessore e abolendo inutili iniziative clientelari; privilegiare l’interesse collettivo invertendo la rotta, affossando la parcellizzazione del bene turismo senza più permettere che interessi di pochi prevalgano sugli interessi generali; abolizione di passaggi burocratici che non fanno altro che acuire le difficoltà alle quali i commercianti sono attualmente esposti.
In questo modo sarà possibile, in tempi ragionevolmente brevi, ridare riequilibrio ad un settore in evidente declino e solo dopo sarà possibile parlare di progetti più complessi che possano fare evolvere l’offerta turistica sammarinese per garantirne opportunamente il futuro senza più trovarsi in emergenza come lo siamo oggi.
Solo che si deve passare dalle parole ai fatti concreti e non si può più perdere tempo se davvero si vogliono fare vedere i primi risultati positivi nel più breve tempo possibile. Occorre semplicemente un po’ di coraggio per remare in direzioni diverse rispetto al “politicamente corretto” stupidamente affermatosi recente passato!
Casali Augusto