L’ASTROLABIO – “La Crisi della Politica a San Marino” … di Augusto Casali

Augusto Casali

 

Mi sembra abbastanza evidente che da diversi anni a questa parte le cose a San Marino e per i sammarinesi non siano certamente migliorate. A me pare che i sammarinesi abbiano oggi molti più problemi da risolvere rispetto agli anni andati, diciamo pure rispetto “ai micidiali anni”90”. Per inciso, ricordo che durante il dibattito in Consiglio Grande e Generale in un giorno degli anni 2.000, intervenendo, dissi che “se gli anni “90 sono stati micidiali, non oso pensare a che cosa si dirà degli anni 2.000”.

A San Marino la crisi della politica, così come quasi tutti i fenomeni, è giunta dopo di quella del sistema italiano, contrassegnata da tangentopoli. Il bombardamento mediatico in cui anche San Marino è stato coinvolto attraverso le TV italiane, ha preparato un terreno che via via è diventato fertile per l’affermazione del qualunquismo; della politica urlata, che più che alla testa ha parlato e parla alla pancia;  alla nascita di movimenti al posto dei partiti, che poi, con il passare del tempo, si sono trasformati nella brutta copia dei partiti stessi; dell’approdo all’attuale situazione che tutto uniforma al  modesto grigiume generale che amalgama e confonde tutto e tutti, senza più differenze sostanziali e riconoscibili.

I partiti sammarinesi ci hanno poi messo del loro nel perdere credibilità, rappresentanza e ruolo. Infatti, quando nel nome della carriera, della scalata al potere e, spesso, del denaro facile, si rinnegano i valori, i principi fondanti e identitari della propria genesi, il risultato non può che essere il distacco dagli elettori. Nessuno dei partiti tradizionali è stato esente da questo fenomeno, neppure quelli che ancora riescono a camuffare la propria crisi in qualche modo. 

Ma devo anche dire che di fronte ai tentativi di arginare dall’interno questa deriva, mi riferisco in particolare all’area Socialista in cui ho sempre militato, la così detta base si è girata dall’altra parte e in grande maggioranza ha scelto i dirigenti più rampanti, più  arrivisti e spesso disonesti.

A distanza di ormai venti anni da quei momenti l’esito di questo processo di trasformazione è sotto gli occhi di tutti: problemi economici, finanziari, civili; servizi che non funzionano a dovere; rassegnazione dei cittadini. In una parola mancanza pressochè totale della politica, sostituita da improvvisazione, inesperienza, e, a volte, ridicola presunzione. 

La classe politica odierna è costantemente impegnata con la testa rivolta all’indietro, nella spasmodica ricerca di responsabilità nel passato, quando invece “il nuovo” dovrebbe cominciare a dimostrare di saper fare qualcosa di positivo per il Paese. In politica con la testa perennemente rivolta all’indietro si fa davvero poca strada e si rischia di incappare in ostacoli che non si percepiscono. Ovviamente il discorso a questo punto potrebbe essere lungo ed assai articolato. Lo affronteremo se necessario. Quel che mi preme invece dire è che forse sarebbe l’ora di una profonda e seria analisi critica di questi ultimi 25 anni di vita politica sammarinese.

Io penso che sia stato ampiamente dimostrato che il sistema dei partiti, con tutti i difetti possibili, rimanga ancora la migliore e più democratica sintesi tra le esigenze e le aspirazioni dei cittadini e le Istituzioni. D’altronde Wiston Churchill, ex Primo Ministro del Regno Unito, affermava che la democrazia è piena di difetti, ma non esiste un sistema migliore.

E allora, per ridare al Paese il primato della politica è necessario rivitalizzare i partiti, attraverso un percorso di inequivocabile recupero identitario, capace di marcare differenze riconoscibili nell’ambito di un sistema democratico e pluralista; e senza paura di essere fuori moda, perché il “modernismo” spesso si è rivelato un comodo paravento dietro il quale nascondere vuoti spaventosi: a San Marino ne abbiamo molti esempi.

 Le nuove tecnologie possono essere di aiuto alla politica che deve saper stare al passo con i tempi, ma non possono di certo sostituire il coinvolgimento diretto, né la pulsione ideale di una comunità che insieme progetta, cresce e matura.

Siccome gli effetti negativi dello smantellamento voluto scientificamente del sistema dei partiti, abbiamo capito essersi riflesso negativamente sulle sorti del nostro Paese, l’augurio che faccio da sammarinese ai sammarinesi, è di saper assecondare il recupero del sistema partitico, ricordando che la politica è fatta dagli uomini, i quali possono essere capaci o meno, onesti o meno, e non è assolutamente vero “che sono tutti uguali”, basta non nascondersi dietro convenienze o facili alibi e saper scegliere. Già perché i politici di passato ieri, di ieri e di oggi li abbiamo scelti noi elettori ed eventualmente non ce la possiamo prendere con nessun’altro!

Augusto Casali