Riceviamo e pubblichiamo
La pandemia in corso ha devastato il mondo intero. Le popolazioni hanno dovuto cambiare abitudini, ritmi di vita, relazioni sociali. Nella millenaria Repubblica di San Marino le cose, ovviamente, non sono andate in modo diverso. Per spezzare questa situazione esiste solo un’arma definitiva, la vaccinazione a tappeto della intera popolazione fino a giungere alla ormai mitica immunità di gregge.
Però, nonostante la grande rapidità con cui i ricercatori e le case farmaceutiche sono giunti alla realizzazione del vaccino e gli organismi europei ed italiani, hanno concesso le autorizzazioni ed altre ne concederanno presto, l’incertezza rimane notevole.
L’Europa ha agito trattando con le varie case produttrici dei vaccini a nome di tutti gli stati membri dell’Unione Europea, compiendo, per sua stessa ammissione, errori, i cui effetti oggi pesano sull’arrivo dei vaccini nei vari paesi rallentando le campagne vaccinali.
L’Italia si è legata all’U.E., come logica vuole visto che ne fa parte a pieno titolo. San Marino si è legato all’Italia in virtù di un Memorandum firmato tra responsabili della Sanità dei due paesi.
L’accordo prevede che ogni 1700 dosi acquisite dall’Italia una debba spettare a San Marino, fino ad arrivare a 50.000 dosi sufficienti a vaccinare 25.000 residenti e, come si legge nel Piano Vaccinale redatto dalla Direzione Generale dell’I.S.S., “…I vaccini che verranno consegnati a San Marino sono dunque gli stessi che saranno distribuiti in tutti gli Stati Europei.”
Invece i vaccini hanno cominciato ad arrivare nei vari paesi europei, anche in Italia, la quale allo stato attuale avrebbe somministrato circa 3.000.000 di dosi ai propri residenti, ma la campagna vaccinale della Repubblica di San Marino, che avrebbe dovuto cominciare a Gennaio, allo stato attuale (22/2/2021), non è ancora partita perché le dosi giunte dall’Italia sono esattamente zero! Ora sarà utile capire per quali motivi l’Italia si comporta in tale modo e quale sia lo stato reale del rapporto Italo-Sammarinese, ma questo è un altro discorso che dovrà prima o poi essere affrontato nel Consiglio Grande e Generale.
Essendo dunque il Paese e i suoi cittadini completamente scoperti sul versante vaccini, il Governo di San Marino ha cercato strade alternative e sembra che nei giorni scorsi abbia concluso un protocollo con il Russian Direct Investment Fund, il fondo sovrano russo, per l’acquisizione del vaccino anti Covid – 19, Sputnik V.
Se tutto ciò risponde al vero plaudo all’azione del Governo che condivido pienamente, visto che tale vaccino, anche se non ha ancora ricevuto le autorizzazioni dell’Ente regolatore europeo e dell’Agenzia italiana del farmaco, è utilizzato in 30 paesi nel mondo, è ritenuto efficace al 91,6% e soprattutto può, attraverso il suo utilizzo, immunizzare la popolazione sammarinese affinchè possa tornare finalmente a vivere una vita più libera e più normale. D’altronde, visto che carta canta, l’alternativa sarebbe aspettare ancora non si sa per quanto tempo, allungando lo stato di difficoltà prodotto dalla pandemia all’intera popolazione sammarinese.
La lezione dello Sputnik V però deve essere tenuta bene a mente anche per il futuro, perché ci dice due cose importanti per San Marino. La prima riguarda il rapporto con la vicina Italia. Personalmente l’ho affermato più volte e l’ho scritto anche in programmi elettorali: San Marino deve sapere con esattezza quali sono i propri obiettivi da raggiungere, deve mantenere, per ovvi motivi, un rapporto privilegiato con l’Italia, ma tale rapporto non può essere esclusivo. Se l’Italia non fosse interessata ai progetti sammarinesi, il nostro Paese deve sapere esercitare la propria sovranità con gli interlocutori internazionali eventualmente disponibili.
La seconda riguarda il rapporto con l’Europa: se oggi San Marino può reperire il vaccino dalla Russia è perchè non ha vincoli particolari con l’Europa. Questo fatto dovrebbe fare riflettere molti, soprattutto nel momento in cui si sta mettendo a punto un accordo, di cui la popolazione poco o nulla sa; un accordo probabilmente necessario per i nostri tempi, ma a patto che non perda di vista la dimensione della nostra millenaria Repubblica, il cui baluardo non è più costituito dalle fortificazioni come un tempo, ma bensì dalla sua sovranità!
Augusto Casali