
L’ASTROLABIO – “La protesta è svanita”
Di Augusto Casali
Anche questo 1° ottobre 2018 è passato. Dal 2, finita la Festa, si torna alla solita routine e alla dura realtà delle cose.
Ci doveva essere una protesta “pacifica” che avrebbe potuto comunque movimentare la giornata cara ai sammarinesi, ma con un laconico comunicato l’Unione Sammarinese Commercianti ne ha annunciato il rinvio a data da destinarsi “nel rispetto dell’insediamento della Eccellentissima Reggenza” per il prossimo semestre.
Si tratta chiaramente di una scusa, altrimenti perché scegliere e proporre ai commercianti il 1° ottobre, giorno dell’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti per manifestare il proprio malumore “rispetto all’abbandono in cui versa il comparto e all’eccessiva pressione fiscale” a cui sono sottoposti gli operatori del settore?
E’ più probabile che, vista la scarsa risposta riscontrata – era stato consegnato un modulo di adesione ai commercianti – data la mala parata l’USC abbia preferito abdicare a più miti consigli.
Ma questo fatto, di per sé neppure troppo importante, assume un preciso significato: I commercianti e gli operatori del turismo, pur essendo scontenti per come vanno le cose e per la crisi turistica in atto, non si sentono più rappresentati appieno da organizzazioni di categoria ed enti collegati, che con il tempo si sono tramutati in piccoli centri di potere che seguono spesso logiche più particolari piuttosto che generali.
In questo modo le posizioni divengono più sfumate, meno decise, più propense al compromesso al ribasso. Così, mentre il turismo perde il 40% dei visitatori in venti anni, i negozi chiudono e alcune zone turistico-commerciali stanno ridimensionandosi in modo preoccupante, le organizzazioni di categoria non trovano di meglio che azzuffarsi tra di loro, dividendosi sulla preferenza tra i vari progetti natalizi. A me ne sfuggono i motivi ma di certo ci saranno, altrimenti non si spiegherebbe la querelle che ne è nata.
Anche questo probabilmente è un segno dei tempi ma non troppo positivo, visto e considerato che un settore fondamentale per l’economia sammarinese come il Turismo sembra essere abbandonato a se stesso. Il Governo avrebbe bisogno in questo momento di essere incalzato fortemente dagli addetti ai lavori; dovrebbe essere messo di fronte a proposte concrete e realizzabili in tempi rapidissimi; dovrebbe essere aiutato a trovare un poco di interesse e di entusiasmo per le cose da fare nel settore.
Questo non è il tempo di perdere tempo. Di piani strategici né sono stati fatti anche troppi, i cassetti del Governo traboccano di piani, di report e di dossier teorici sul turismo; questo è il tempo di agire e di riportare a San Marino, fin dalla prossima stagione, almeno una parte dei visitatori perduti in questi anni, altrimenti sarà davvero dura risollevare le sorti del comparto.
Di fronte alle indecisioni, alla indeterminatezza, e a volte, almeno così pare, alla inconsapevolezza di chi invece dovrebbe essere ben presente, il singolo commerciante si sente impotente, diviene invisibile, rimane solo con le proprie problematiche e fa quel che può, si isola e inevitabilmente si allontana dalla politica, dalle istituzioni ed anche dalle organizzazioni di categoria.
Come sembrano lontane le battaglie sostenute dai commercianti contro la riforma tributaria, la partecipazione di quei giorni, la compattezza degli operatori del settore. Sembrano passati mille anni! Allora c’era speranza, oggi non ne sono certo. Questo è molto rischioso perché un paese senza speranza è un paese senza avvenire!