Nonostante gli sforzi dei tre gioielli della maggioranza, che attraverso l’ennesima, estenuante ed inutile conferenza stampa, questa volta sulla Sanità, hanno cercato di indorare la pillola tentando di fare apparire i concorsi internazionali un successo, la verità delle cose, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti.
I gravi problemi economico-organizzativi sono evidenti, hanno creato complesse problematiche, destano profonda preoccupazione nei cittadini e in proiezione futura aprono interrogativi angoscianti: andando avanti di questo passo dove andremo a finire?
Il progressivo assottigliamento dell’organico dei medici ha creato sacche di emergenze nelle prestazioni sanitarie di vari reparti; gli ambulatori sono intasati, le liste di attesa si allungano; i sistemi telematici vengono cambiati ma anziché snellire e semplificare le procedure, le complica; i disagi, soprattutto per le persone più anziane, sono palpabili; la perdita delle figure di riferimento, lasciate andare troppo frettolosamente da una dirigenza miope, ha intaccato gli equilibri costruiti nel tempo. Sarebbero questi i risultati enunciati dalla maggioranza? Complimenti!
E a proposito dei “bandi internazionali”, se vogliamo dire la verità, nella sostanza si sono rivelati poco internazionali e modesti nei numeri. Probabilmente i medici sammarinesi o residenti in territorio, ad esempio gli ortopedici, non si sono presentati perché già da tempo si era sparsa la voce e si sapeva chi sarà il primario (vedi “Giornale.sm”).
I problemi della Sanità probabilmente hanno radici profonde, ma di certo si sono acuiti in questi ultimissimi anni e chi ne fa le spese è senz’altro la prevenzione, baluardo più importante contro le malattie e, di riflesso, per il contenimento della spesa pubblica. Oggi chi deve fare un esame ecografico o altri esami di controllo deve fare i conti con la dilatazione dei tempi, cosa a cui non eravamo davvero abituati a San Marino. E non ci si venga a dire che è così anche in altre realtà, perché la sostanza delle cose non cambia e il cittadino sammarinese può solo registrare i passi indietro fatti registrare nell’organizzazione del nostro sistema sanitario.
L’inefficienza nel processo di prevenzione delle malattie può creare preoccupanti conseguenze rispetto a patologie anche gravi, ecco perchè, pur praticando la lotta agli sprechi e la razionalizzazione della spesa, devono essere evitati i tagli lineari nella Sanità. La salute è un bene di tutti ed è trasversale, non fa distinzioni politiche o sociali e quindi va tutelata nell’interesse di tutti e in tutti i modi possibili.
Non è più nemmeno accettabile risparmiare nelle prestazioni sanitarie per mantenere in essere un sistema costoso e fallimentare, che avrebbe invece bisogno di una radicale riforma e di molto buon senso, abbandonando l’imitazione di modelli attuati in altre realtà troppo diverse da quella sammarinese.
O chi governa si rende conto di questo e agisce di conseguenza rapidamente, oppure, se non vuole, non può o non è capace , è meglio che se ne vada a casa prima che la situazione divenga insopportabile!