
In questi giorni sta tenendo banco nel dibattito politico il tema della Giustizia o per meglio dire la proposta di Legge presentata dalla maggioranza in questi giorni.
L’opposizione ha subito preso le distanze; ha parlato di forzature; di pesanti pressioni da parte dei “poteri forti” e di mancato confronto tra tutte le forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale.
La maggioranza, da parte sua, ha rivendicato coerenza d’azione rispetto a quanto annunciato in campagna elettorale sulla materia specifica.
Continua dunque, a parti invertite, lo scontro tra maggioranza ed opposizione: l’opposizione di ieri, oggi maggioranza, accusava la maggioranza di ieri, oggi opposizione, di subire l’influenza dei così detti poteri forti; l’opposizione di oggi, ieri maggioranza, accusa la maggioranza di oggi, ieri opposizione, di soggiacere a pressioni dei così detti poteri forti.
L’impressione del semplice cittadino, prendendo per buone le tesi avanzate dalla politica, (maggioranza e opposizione) può ricavarne una sola conclusione: sia che prevalga l’una o l’altra tesi la partita verrà vinta comunque dai poteri forti. La qual cosa non è davvero rassicurante.
Il ragionamento dovrebbe invece partire da una analisi seria ed approfondita delle condizioni in cui si trovano la Giustizia ed il Tribunale sammarinesi. Le lotte intestine, emerse pubblicamente e sviluppatesi negli ultimi anni, non hanno reso di certo un buon servizio nei confronti della credibilità del nostro Tribunale. Ed è questo che dovrebbe preoccupare la politica, tutta la politica. E’ per questo che si dovrebbe agire per ripristinare un clima di serenità a garanzia di tutti i cittadini in un settore vitale per la vita democratica della nostra comunità.
E lo si dovrebbe fare certamente coinvolgendo nel confronto tutte le forze politiche, nei tempi e nei modi consoni ad uno Stato di diritto; senza ingerenze nella Giustizia ma anche senza permettere che la Giustizia ingerisca nella politica.
La proposta di legge presentata dal nuovo Governo sia dunque una occasione per mutare in positivo la situazione esistente, rigenerando il delicato equilibrio tra poteri dello stato, attraverso un franco, aperto e costruttivo confronto nel Consiglio Grande e Generale, luogo deputato al dibattito tra le forze politiche rappresentate per volontà degli elettori.
Certo che se le cose stanno come la narrazione fino ad oggi svolta dalle varie forze politiche ci dice, e cioè che dietro tutto questo ci siano i così detti poteri forti, mi rendo conto che tutto quanto sopra auspicato potrebbe evaporare nell’inutilità, perchè, sia che vinca l’uno o che vinca l’altro, non vincerà di certo la Giustizia con la “G” maiuscola.
E questo sarebbe un problema. Un grosso problema per tutti!