L’ASTROLABIO  – “L’Aggregazione Socialista” … di Augusto Casali

Augusto Casali

Le allora quattro forze politiche dell’Aggregazione Socialista sono partite a suo tempo lancia in resta, annunciando alla popolazione l’avvio di un progetto di riavvicinamento delle diverse forze Socialiste di San Marino. Era, mi pare, il mese di Settembre 2022. Addirittura si parlò anche della costituzione di un Partito unico, anche se c’è sempre stato chi ha rivendicato la propria identità e, di fronte agli errori compiuti in passato, la massima prudenza. 

Nei mesi successivi si è assistito ad un avanti/indietro da tutti avvertito. Poi, una delle quattro forze politiche è entrata in pianta stabile nel PSD. Da allora le riunioni si sono succedute, ma purtroppo di passi in avanti che potessero confermare la conclusione di un percorso di aggregazione a tutt’oggi non ne sono stati fatti. Evidentemente, per qualche problema interno, non tutte le forze politiche coinvolte nell’Aggregazione sono pronte, come invece sembrava all’inizio del progetto.

A occhio e croce mi pare un peccato e per più di una ragione: in primo luogo perché io penso che un accordo elettorale che coinvolga tutte le forze Socialiste Sammarinesi potrebbe avere un forte impatto e ottime possibilità di ottenere un risultato elettorale consistente; perché i molti mesi persi non giocano a favore dei partiti che hanno dato vita al progetto, in quanto si rischia di perdere credibilità di fronte all’elettorato; perché, tra l’altro, si rischia di non essere chiari e addirittura fraintesi, in quanto si dice di portare avanti un percorso ma può nascere il sospetto che ci si lasci le mani libere per perseguirne un altro; perché penso che DC e RETE, dopo le prossime elezioni difficilmente da sole raggiungeranno la maggioranza e quindi si può aprire anche per le forze Socialiste uno spazio strategico importante e forse irripetibile.

Ma tutte queste ragioni evidentemente non sono sufficienti a persuadere tutti gli attori in campo, così il progetto rimane un cantiere aperto.

D’altronde non è facile uscire dalla melassa del “politicamente corretto” che ha in questi anni praticamente omologato tutti o quasi, senza più nessuna differenza, Stato di fatto ancor più acuito in questo momento che ci sta avvicinando alle prossime elezioni. Chi si azzarda, tranne qualche battaglia di bandiera, a denunciare che molte cose non vanno con il rischio di vedere chiudersi le porte del tanto caro o agognato, a seconda delle collocazioni, Governo?

Meglio fare finta di nulla e tenersi tutte le opportunità intatte, non si sa mai. E così anche i buoni progetti politici si arenano, trovano difficoltà e se procedono comunque, lo fanno a stento.

In politica spesso è stato così, ma entro certi limiti. Forse più che proiettarsi verso il Governo a tutti i costi, oggi le forze politiche sammarinesi dovrebbero cominciare a dire per che cosa fare aspirerebbero ad andare al Governo e sulle cose da fare costruire la proposta politica complessiva da presentare agli elettori.

Infatti il momento è difficile, il Paese ha necessità di ritrovare la sicurezza di un tempo, e questo non può avvenire cambiando i suonatori per suonare sempre la stessa musica, perchè di chiacchiere a vuoto credo proprio che la gente ne abbia le tasche piene!

Augusto Casali