L’ASTROLABIO – “l’Agonia del Governo” Di Augusto Casali

L’ex Segreterario di Stato Augusto Casali


E’ ormai a tutti nota la necessità di riformare la principale istituzione democratica del nostro Paese: il Consiglio Grande e Generale, il quale da tempo ha rinunciato al ruolo che gli dovrebbe essere proprio e cioè la rappresentanza del popolo, al quale, a mio avviso, dovrebbe tornare quale fulcro della democrazia; luogo di dibattito, di confronto; sede decisionale rispetto alla vita sociale, culturale e politica del Paese.

Lo spettacolo a cui stiamo assistendo in questi ultimi tempi è davvero penoso: oggi il Consiglio Grande e Generale è stato relegato ad un ruolo prevalentemente notarile, mentre le decisioni che davvero pesano sui cittadini e sul loro futuro, vengono prese altrove, nelle conventicole in cui s’intrecciano destini personali che non interessano davvero il benessere della nostra Comunità. Così il grigiume la fa da padrone, le differenze, che, se ammantate di dignità, sono ricchezza, si annullano e il politicamente corretto tacita ogni voce di dissenso, tranne, fortunatamente, qualche raro caso che permette di mantenere la diversità di pensiero in questa nostra antica democrazia un po’ sopita.

Tutto viene demandato al Congresso di Stato, anche se la burocrazia dilagante, unica cosa che a San Marino aumenta, spesso intralcia il cammino delle Segreterie di Stato stesse. Solo che l’attuale Governo e la maggioranza che lo sostiene barcollano vistosamente: Sedute del Consiglio Grande e Generale sospese per mancanza del numero legale; segretazione dei lavori, di documenti, di accordi; lavori portati avanti a compartimenti stagni, senza la dovuta coordinazione; testi di legge presentati all’ultimo momento; Consiglieri della stessa maggioranza disinformati; disagio dei cittadini alle prese con caro vita, con aumento delle utenze, con la diminuzione del potere di acquisto, il tutto nell’apparente disinteresse generale; il momento politico che sembra non dare certezze per il futuro e facilita la corsa dei singoli in vista dell’appuntamento elettorale. Tutte cose, se possibile, che depotenziano il nuovo “Governicchio”, nato dopo il fallimento dell’Esecutivo fondato sull’asse DC/RETE.

L’utilità dell’attuale Governo rispetto al Paese, ai suoi problemi e ai suoi cittadini è praticamente inesistente. Un esempio palese ci è stato fornito dai lavori dell’ultima sessione consiliare, in cui abbiamo visto monopolizzare il Consiglio Grande e Generale con la presentazione di decreti che non erano appoggiati neppure dalla stessa maggioranza, cosa che ha quindi costretto i rispettivi Segretari di Stato a ritirare quanto proposto. Davvero un brutto spettacolo, che pone in evidenza la lenta agonia del Governo, sottoposto ad accanimento terapeutico da chi vuole mantenerlo in vita contro ogni evidenza e nella speranza non si capisce bene di che cosa.

Sembra che avere rimediato una maggioranza raccogliticcia, piena di opportunisti, di difensori di sé stessi e della poltrona che attualmente occupano, praticanti del conflitto di interessi, possa determinare la vita politica della nostra società in qualsiasi momento, anche quando le scelte degli elettori sono andate a farsi benedire rispetto all’esito elettorale. Avere una maggioranza dovrebbe significare essere interpreti dei sammarinesi, rispettare la volontà degli elettori e non piegare l’esito elettorale in qualcosa di completamente estraneo alla volontà popolare espressa.

Oggi, addirittura, perché qualcuno punta tutto sull’Accordo di Associazione all’U.E., pur avendo tenuto tutto segreto e nessuno o quasi sa che cosa ci sia scritto negli accordi raggiunti con i burocrati dell’Unione Europea, lo stesso Accordo sembra utilizzato come paravento e si comincia a parlare di elezioni che potrebbero slittare da fine maggio, come era stato preannunciato dai vertici del Governo a gennaio, a settembre 2024.

Insomma, l’incertezza domina la scena e neppure al Governo sanno che cosa succederà prossimamente. D’altronde sull’Accordo di Associazione all’U.E. la questione referendum credo che sarà difficilmente superabile, vista l’impostazione adottata lungo l’arco del cammino seguito fino alla conclusione del negoziato. 

Tutto è coperto da un riserbo difficile da comprendere; non c’è una posizione chiara e definitiva  da parte del Governo rispetto alla eventuale celebrazione di un Referendum; non c’è una data certa per lo svolgimento delle elezioni e i cittadini sono costretti a stare “tra color che son sospesi” per i giochi di potere posti in essere dai soliti noti. 

Credo ce ne sia abbastanza per dire che il bicchiere ormai è colmo!

 

Augusto Casali