
L’ex Presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini, Socialista d’altri tempi e dai principi solidissimi, soleva dire che il suo lungo impegno politico era sempre stato imperniato dal rispetto, nell’ordine, di questi tre valori: Libertà, Democrazia e Giustizia Sociale, che sono poi i capisaldi del Socialismo nel mondo.
In effetti non ci sarà mai vera democrazia né vera giustizia sociale, senza libertà. Quindi la libertà viene al primo posto e in una democrazia evoluta, matura, come quelle dei Paesi occidentali, la libertà di stampa è un valore fondamentale che gli organismi internazionali tutelano fortemente e San Marino non fa eccezione grazie agli art.5 e 6 della Carta dei Diritti.
Quando si parla di libertà di stampa poi tutti fanno a gara per magnificarla, per esaltarla, per esibirla, almeno a parole. Insomma: fieri, petto all’infuori e libertà di stampa all’occhiello.
Eppure c’è qualcuno, addirittura un membro di Governo, che ha avuto la bizzarra idea di mettere in moto addirittura il Tribunale, già impegnato su ben altri fronti, con un esposto nei confronti di un quotidiano sammarinese reo di aver ospitato articoli firmati di cittadini sammarinesi, causando la dovuta apertura dei relativi procedimenti giudiziari a carico di coloro i quali hanno osato esprimere il proprio punto di vista.
Evidentemente non è piaciuto al piccolo potente di turno ciò che è stato scritto e quindi, all’insegna di adesso ti faccio vedere io, è partito l’esposto da parte, tra l’altro, di uno che fino a due anni fa si palesava come il paladino della trasparenza anti-sistema.
Ma dov’è il reato? Un libero cittadino viene ospitato presso un mezzo di informazione, firma ciò che scrive mettendoci la faccia, esprime la propria opinione su di un argomento e c’è chi vorrebbe impedirglielo con intimidazioni inaccettabili?
Ma a San Marino non dovrebbe esserci libertà di stampa e di pensiero? Oppure questa regola vale solo per qualcuno? Se chi scrive usa un linguaggio urbano, non offende, non diffama, parla di avvenimenti accaduti, magari esprime una opinione controcorrente e si firma, dove sta la condotta perseguibile giudiziariamente?
Invece ci sono cittadini che comunque sono stati o saranno chiamati a rispondere della propria condotta in Tribunale, la qualcosa, sarete d’accordo, crea disagio soprattutto a quelle persone che hanno sempre condotto una vita sociale e professionale irreprensibile e non hanno mai avuto a che fare con certi ambienti.
A togliere comunque ogni dubbio, ammesso e non concesso che ce ne fossero, è la sentenza emessa dal nostro Tribunale, Giudice Beccari, proprio in questi giorni, relativa a notizie diramate sul quotidiano online che mi ospita settimanalmente, in cui si dice: (..) “Il diritto di cronaca spetta a qualunque cittadino, al di là della qualifica professionale rivestita. Trattandosi infatti di diritti afferenti la libertà di manifestazione del pensiero (…)
(…) Si è quindi di fronte a un fenomeno comunicativo e/o di manifestazione del pensiero di ampia portata, cui è certamente possibile applicare i principi contenuti nell’art 6 della Dichiarazione dei Diritti e nell’art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo (…)
(…) La norma di rango costituzionale garantisce sia il diritto di esprimersi liberamente, sia il diritto di utilizzare ogni mezzo per portare l’espressione del pensiero a conoscenza del massimo numero di persone (…).
E con questa sentenza viene calata una pietra tombale sulla contesa, credo.
Altro discorso è la qualità dell’informazione sammarinese, settore relativamente giovane; si pensi che solo trent’anni fa il modo di comunicare a San Marino era normalmente il volantinaggio su tutte le strade del territorio. Per cui quando sento parlare di indipendenza, deontologia, equidistanza, correttezza e tutte queste balle qui, francamente mi viene da sorridere. L’unica garanzia vera per il lettore può essere, a mio avviso, solo il pluralismo che andrebbe incoraggiato e agevolato, piuttosto che ostacolarlo . Ma questo è un altro aspetto che magari tratteremo prossimamente.
Augusto Casali