L’ASTROLABIO – “Lo si dica con Chiarezza” … di Augusto Casali

Ormai da molti mesi torna una specie di ritornello: entro la fine del 2023 verrà firmato l’Accordo di Associazione all’Unione Europea! C’è un piccolo dettaglio però da tenere presente, nessuno a San Marino ha ancora ha visto e tanto meno capito, che diavolo ci sia scritto nel trattato condotto fino ad oggi.

Il fatto è che, a quel che sembra, non solo i cittadini sammarinesi sono all’oscuro di tutto – all’insegna del popolo è bue, fortuna che ci siamo noi – ma anche i Consiglieri non sono informati di quel che sta accadendo e, forse, neanche tutti i membri di Governo sanno come realmente stiano le cose. Fate un esperimento semplicissimo e chiedete a lor signori quali siano i costi e i benefici del trattato per San Marino e poi valutate le risposte che vi daranno e soprattutto, se in base a quelle potete stare tranquilli.

Per ora c’è solo un fiorire di iniziative periodiche messe in campo per ammorbidire il terreno, in cui i vari attori, dietro una sapiente regia, non fanno altro che magnificare la positività della firma di un eventuale Accordo con l’U.E. Ma a guardar bene tutte queste certezze vengono snocciolate – al popolo bue – con una genericità impressionante. Mai una dichiarazione chiara che faccia capire in soldoni quali sono anche i rischi e le rinunce che il nostro piccolo Paese dovrà eventualmente correre e fare.

Il mantra che ascoltiamo ossessivamente è: “Si deve fare sistema”; si devono “favorire modalità specifiche per un confronto istituzionale”; Si tratta di “ una importante opportunità”; ma anche: “nessuno ha la sfera di cristallo ed è in grado di sapere quante imprese arriveranno a San Marino, quanti lavoratori, quante residenze”; e, comunque “dobbiamo lavorare per non mettere in discussione il principio europeo della mobilità dei lavoratori”;  infine e soprattutto: operare in “un mercato di centinaia di milioni di persone sarà vantaggioso”, e via dicendo. Nessuno, dico nessuno, ci spiega però come e perché, vigendo le stesse regole per tutti, dovrebbe essere vantaggioso per il nostro Paese. Ma se nessuno ce lo spiega, sarebbe anche sufficiente vedere che cosa c’è scritto in questi benedetti accordi.

Lo capiremmo da soli quali sarebbero i costi e i benefici dell’Associazione all’U.E. E invece, almeno per il momento, non si può!

Nei giorni scorsi l’opera di sensibilizzazione ha visto addirittura la visita del Presidente e del Vicepresidente della Commissione Esteri dell’Unione Europea per confermare “la vicinanza e il sostegno convinto, in una fase in cui il negoziato in corso è particolarmente serrato, in prossimità della definizione dell’Accordo stesso.”

Tutto questo accade a metà del mese di ottobre, ovvero a circa 70 giorni dalla fine del 2023, data fatidica un po’ da tutti evocata. Intanto Monaco ha abbandonato il tavolo della trattativa e Andorra ha rallentato quando ha visto le proposte sui servizi finanziari. Dei tre gemelli partiti assieme, attualmente ne è rimasto solo uno: San Marino.

Ora, la posizione da me e da altri espressa in questi ultimi tempi sul tema, è sempre stata prudente e per questo scambiata, dagli “europeisti alla moda”, per contrarietà all’eventuale Accordo di Associazione. Niente di più errato. Quelli che la pensano come me vogliono solamente capire dove stiamo andando così allegramente.

Io vorrei semplicemente capire se la nostra sovranità è salvaguardata; se spazi di autonomia sono previsti e soprattutto se la millenaria identità della Repubblica di San Marino è adeguatamente tutelata.

Quindi la domanda è: Quando si dirà con chiarezza ai sammarinesi quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’operazione? Perché se ci saranno per San Marino  benefici, come si sta dicendo da mesi, chi diavolo potrà essere contrario?

Quando si dirà con chiarezza che i cittadini saranno direttamente coinvolti nella scelta del destino futuro che coinvolgerà inevitabilmente tutti i sammarinesi? Oppure c’è davvero qualche temerario disposto a compiere un triplo salto mortale senza rete, elevandosi al di sopra del “popolo bue”?

A me pare proprio che sarebbe ora di scoprire le carte perché altrimenti la situazione potrebbe davvero complicarsi molto per il Governo e i suoi rappresentanti, ma soprattutto potrebbe mettere in gioco la reputazione della nostra Repubblica nei confronti proprio dell’Unione Europea. Quindi, giudizio! 

Augusto Casali